Installazione di Gianfranco Notargiacomo
Essendo nato e facendo parte di una società borghese ed essendo allora borghese io stesso, ‘Gli indifferenti’ furono tutt’al più un modo per farmi rendere conto di questa mia condizione. […] Che poi sia risultato un libro antiborghese è tutta un’altra faccenda. La colpa o il merito è soprattutto della borghesia.
Alberto Moravia – Gli indifferenti
Due categorie dell’essere
Considero il mondo come diviso in due grandi categorie di persone: i convergenti e i divergenti.
Nei primi non vedo altro che dei gregari del sistema imperante, incapaci e pigri di elaborare e proporre il futuro.
Intenti a seguire la fiumana conformista, indolenti della propria autodeterminazione, accettano supini la minestra solfa, anche perchè è più comodo e non comporta sforzo alcuno.
Nei secondi vedo coloro che segnano il tempo della sperimentazione e della rivoluzione che porta all’emancipazione e al progresso.
Pur comportando uno sforzo spesso disumano, che a volte li accompagna fino alla morte, a questi ultimi dobbiamo le maggiori conquiste dello spirito umano.
Post scriptum:
La tossicità dell’indifferenza
Non vi pare che da i primi, i convergenti, nascono gli indifferenti? E non vi pare che questi siano tali in quanto affetti da “assuefazione” e che in quanto “dipendenti” necessitano di cure disintossicanti?
Non odio gli indifferenti e non sono indifferente ad essi. Nutro un sentimento: risolvere la contrapposizione “convergenti divergenti”, come una trascendenza.