(Racconto a 3 mani e un editor)
I soliti sospetti: G&G Carmen & Valdo
Simi Abdallah Abdallah, commentatore
Brando Sigfrid Sfikilievich, generale
La mattina seguente il Regno pullulava di fotografi e fotoreporter. Era la prima ondata di arrivi nel nuovo aeroporto di città, costruito ex novo sui resti di un teatro tenda del "Cirque du Soleil", abbandonato dopo che tutti gli acrobati avevano simulato una storta per rientrare dalle famiglie a Montreal, che non vedevano per colpa di anni di repliche.Constatata l'impossibilità di rintracciare atleti liberi sulla piazza o a spostare in loco una qualunque delle 150 troupes impegnate con spettacoli del prestigioso circo, con un colpo di mano il Buon Re aveva posto sotto sequestro la struttura. I suoi architetti avevano riconvertito quello spazio che adesso alloggiava un Terminal nuovo di pacca, con 5 pontili d'imbarco, un paio d'hangar per la flotta della compagnia di bandiera del piccolo Regno, la King Air, strutture essenziali per la funzionalità dello scalo ed un paio di piste per consentire decolli ed atterraggi in qualunque condizione climatica. Cosa che non era riuscita ai vicini italiani con anni di tentativi a Malpensa 2000. Questa prima ondata di fotoreporter fu distribuita nei 5 nuovi hotel a Mega Stelle costruiti, questi sì, in occasione delle nozze reali, per lasciare i pochi altri disponibili, più prestigiosi per centralità e tradizione, alle teste coronate in arrivo, che per via del numero e qualità, non potevano essere tutte alloggiate a Palazzo. Del resto chi voleva perdersi il matrimonio del secolo? Era in assoluto il primo che riguardasse due giovani figlioli di bell'aspetto e belle speranze, che avrebbero dovuto governare insieme il Regno nella loro veste di Re e Principe consorte. Pur essendo anni che le Monarchie costituzionali avevano sdoganato l'omosessualità di alcuni loro discendenti, sarebbe stata la prima volta che a salire al trono fosse un regnante dichiaratamente gay. Con buona pace della Chiesa Cattolica che aveva finora mancato di benedire la "regale unione", per non saper, come sempre, che posizione prendere al riguardo.E mentre i taxi compivano svariate volte il percorso tra aeroporto e villaggio a Mega-Stelle - scaricando valigie ed attrezzature da ripresa a ritmo continuo- e mentre le nuove hall degli alberghi perdevano la loro verginità subendo il primo assalto della loro storia- i nostri eroi, Greg, Gunter e Carmen, fatta colazione in un caffè del centro, si dirigevano verso l'appuntamento dall'orafo fornitore di casa Reale, trascinandosi dietro un intontito Valdo, devastato dalla sveglia all'alba imposto alla Perfida Regina Luigia."Vai e prendi le misure", aveva detto Maman, e il povero Valdo, ligio al dovere e anche un po' spaventato dalla minaccia di ritorsione sui suoi criceti, si era fatto vestire in fretta dalla Tata. Aveva intascato con un taccuino a spirale anche un piccolo metro estensibile, che formavano nella tasca dei mini jeans Armadi (un bozzo evidente) ed ora camminava a fianco dei fratellastri, quasi trascinato tra la folla."Dovrebbe essere questo", disse Gunter fermo di fronte ad una vetrina, confrontando i caratteri dell'insegna con quelli di un biglietto da visita tenuto con due mani."Certo che è questo, lo riconosco", lo rassicurò Greg che lo invitò a suonare il campanello. La porta di cristallo fumé fece un lieve scatto e venne aperta completamente dall'interno dalla mano guantata di una guardia di sicurezza di notevole statura.All'ingresso dei Principi e del Barone di Betternich, il fruscio garbato dell'aria condizionata fu sovrastato da quello degli abiti di tutti i dipendenti che si inchinavano contemporaneamente. Valdo sghignazzò nel vedere tanta deferenza, ma fu zittito da uno scappellotto della sorellastra."Mi hai fatto male! Cattiva", piagnucolò.Con il dito indice perpendicolare alla bocca Carmen gli impose il silenzio e uno strattone al braccio lo fece rispondere all'inchino.Le Loro Altezze Reali, presenti e future, furono invitate ad accomodarsi in un salottino privato sul retro anche se la gioielleria era chiusa a tempo indeterminato al resto della clientela.E fu proprio poco prima di uscire dal negozio, mentre gli adulti si rilassavano prendendo un caffè, la scelta delle fedi ormai fatta, le frasi da incidere all'interno decise, che in piccolo Valdo appoggiò al cristallo il Calippo avuto al posto della bevanda eccitante, prese le misure del portafedi
...continua