Magazine Psicologia

Coppia e comportamento appreso

Da Psychomer
by Maria Concetta Antelmi on settembre 7, 2012

Una relazione di coppia è in perfetto equilibrio quando i due partner hanno le stesse opinioni, gli stessi desideri e gli stessi obbiettivi?

Si, secondo quanto sostiene Glenn Wilson, psicologo britannico, che ha bocciato le relazioni tra persone “troppo differenti” e promosso  quelle tra partner del tutto simili. Secondo lo studioso, in questi termini, si potrebbe addirittura calcolare il “quoziente di compatibilità” della coppia.

Wilson sostiene che avere caratteristiche simili è fondamentale quando, dopo qualche anno, la passione iniziale svanisce: “certo, il nostro studio non pretende di dettare regole universali, anche partner simili possono lasciarsi se finisce l’amore; ma abbiamo registrato una tendenza importante: le somiglianze tra i partner garantiscono una maggiore longevità alla relazione“. E ancora: “essere simili non significa essere uguali o non litigare mai, ma condividere la stessa visione della vita garantisce lo sforzo di trovare un punto comune, affrontando meglio le difficoltà”.

La domanda è quindi questa: alla luce di quanto sostenuto da Wilson col passare del tempo, all’interno di una relazione, può accadere che uno o entrambi i partner apprendano e modifichino il loro comportamento da ed in base all’altro per garantire la sopravvivenza della coppia?

In psicologia si chiama “appreso” quel comportamento che per manifestarsi necessita di esperienze pregresse, vissuti personali e connotazione emotiva, non essendo quindi interamente codificato nel patrimonio genetico. Con il passare del tempo, ogni tipo di  esperienza, il modo di vivere e la quotidianità trascorsa insieme aiutano ad apprendere il comportamento, favorendo l’adattamento della coppia nell’interazione sociale, fatta di influenza (ciascuno influenza e viene influenzato dagli altri), concatenamento (l’interazione reciproca deternina il “collegamento” tra un’azione e l’altra) e compresenza.

Possiamo quindi concludere che i processi di autoregolazione e regolazione interattiva si influenzano reciprocamente poiché, in ogni interazione, i partner sono influenzati dal proprio equilibrio interno e dai comportamenti dell’altro (Thomas, Martin, 1976).

Quanti di voi possono affermare il contrario?

 


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