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Cordiali saluti di merda

Creato il 17 febbraio 2012 da Lacocchi @laCocchi
Sì, sì. The power of goodbye.
Lo diceva anche quella strappona di Madonna che il momento dei saluti è importante.
E infatti l'altra sera, giusto perché il momento dei saluti è un momento importante, dopo aver io mangiato Thai come se i Maya avessero predetto la fine del mondo per l'indomani mattina, mi sono sentita dire "Ci sentiamo".
Ci. Sentiamo. Quando ci sentiamo? Come ci sentiamo? Chi ci sentiamo? Ma soprattutto PERCHE' ci sentiamo? Ma da dove è uscito sto ci sentiamo?
Tra tutta la vasta gamma di saluti a disposizione dell'umanità, il ci sentiamo rientra in quella categoria di saluti off limits, quelli che, una volta pronunciati, porteranno solo all'augurio di un calcolo renale. Di quelli che ti si incastrano non vogliamo sapere dove.
E per questo ho pensato che qualcuno doveva far luce su questa moda del cordiale saluto di merda.
Perché il saluto orrendo è una realtà concreta, succede ogni giorno.
E così com'è stato per "C'eravamo mica tanto amati"  eccomi qui ad esaminare i Cordiali saluti di merda. Perché il potere distruttivo di un "Alla prossima" è altamente sottovalutato.
Per esempio, discutiamo del "Ti chiamo io, ok".
Cosa vuol dire ti chiamo io? Perché, io non posso chiamarti? Io non ho la libertà di prendere il telefono e stalkerarti finché telefono risposta non ci separi?  
Poi ti chiamo io, questa mania di lasciare le persone ad aspettare, a sperare, a immaginare cose che poi moriranno in un messaggio che dice qualcosa come "Ah, non ti ho più chiamato perché ho perso il telefono. Comunque ora mi vedo con una persona."
Il calcolo renale sta già crescendo nel tuo rene, non temere.
Facebook ci ha fatto del male. Ci ha fatto male in tutti i sensi. Infatti, oltre a farci vedere cosa fanno gli ex, a farci sapere chi si sposa divorzia limona fa bambini, ci fa anche sentire dopo un appuntamento il "Ci becchiamo su FB".
Becchiamoci su FB, oltre a crearmi dell'orrore e del raccapriccio, presuppone l'utilizzo della chat di FB. Altrimenti quand'è che ci becchiamo? Quando fai sapere alla comunità che hai mangiato troppo e stai ancora ruttando? O quando posti le foto delle vacanze con un'altra?  Magari ti metto un like lì sotto, così facciamo un altro di quei saluti orrendi, così vediamo bene di restare in contatto. Contatto di sberloni.
"Ci vediamo in giro" è la versione antica, 1.0, la versione carta da lettere del becchiamoci su Facebook. Vediamoci in giro equivale a non vedersi mai più. E, dovesse mai capitare di ritrovarci nello stesso posto nello stesso momento, equivale al mimetizzarsi con la carta da parati, il pavimento, l'aria.
Equivale anche al "Oh mio Dio, non ti avevo riconosciuto!" utilizzato in casi di assoluta emergenza, che è patetico quasi quanto il ci vediamo in giro.
I cordiali saluti di merda hanno tutti questa particolarità di essere assolutamente vaghi e improbabili. Come facciamo a vederci se mi dici alla prossima ma non mi dici che prossima? Dove prossima?
Come faccio a farmi sentire io se ci siamo appena conosciuti e magari io ti chiamo alle 19.03 e tu alle 19.03 di tutti i giorni sei in bagno a schiacciarti i brufoli?
Ci sono poi tutti quei cordiali saluti di merda che riguardano la salute e la vita, che ti scatta la toccata di palle e di tetta sinistra in 2 nanosecondi: stammi bene, se non ci rivediamo buona fortuna per tutto, è stato bello che sembra che domani tu morirai, spero che non sia l'ultima volta che ci vediamo e porca miseria spero di vivere ancora a lungo.
Prima di salutare qualcuno, quindi, pensateci.
Usate piuttosto un "Fai pulito", un "Buona serata", anche il silenzio sarebbe più apprezzabile di un "A presto".
Non sottovalutate il cordiale saluto di merda. (E nemmeno le infinite possibilità di malaugurio che la mente umana può creare.)
E insomma, ci si sente eh!
Scherzavo.

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