Nonostante l’oppressione del regime nordcoreano la Chiesa cattolica, attraverso la Caritas, spera che «le tensioni politiche non fermino gli aiuti umanitari al Nord per milioni di affamati». Lo ha detto padre Gerard Hammond, Missionario di MaryKnoll e direttore dei Programmi per la Corea del Nord nella Caritas Corea. Il missionario, che ha visitato la Nord Corea circa 30 volte a partire dagli anni ’90, rimarca che «in questa stagione la crisi si fa più acuta e gli aiuti sono urgenti».
Nei giorni scorsi Caritas Internationalis ha pubblicato un appello in cui si esorta la comunità internazionale «a non trascurare milioni di persone che soffrono la fame nel Paese asiatico», mentre nel dicembre scorso il Segretario generale di Caritas Internationalis, Michel Roy, ha tenuto un incontro a Seul per discutere della crisi alimentare in Corea del Nord e pianificare strategie di intervento. Una prossima missione della Caritas di Seul al Nord, sarà organizzata, con ogni probabilità, nella prossima primavera. Tutto questo nonostante la recente classifica pubblicata da Open Doors, abbia rilevato che la Corea del Nord è attualmente il paese con la più grave persecuzione dei cristiani nel mondo, e ultima nella classifica del rispetto dei diritti umani. In un recente articolo apparso su “La Bussola Quotidiana“, viene spiegata l’incredibile discriminazione che subiscono i credenti, relegati in lager e campi di lavoro forzati. E’ chiara l’intenzione da parte del governo di voler distruggere il cristianesimo nel Paese.
Il Paese ha recentemente celebrato i funerali del dittatore Kim Jong-II, molti quotidiani hanno colto l’occasione per parlare della situazione dei diritti umani e dell’ufficialità dell’ateismo di Stato imposto nel Paese, seppur mischiato inevitabilmente al culto della personalità (senza Dio non ci possono essere che idoli da adorare). Lo ha fatto in Italia il quotidiano “La Stampa”, chiamandolo appunto “ateismo mistico”. All’estero si è spesso sottolineato che «anche se la Corea del Nord è uno stato ateo, il culto del defunto Kim il-Sung e di Kim Jong-il ha di fatto sostituito la religione». Tuttavia, come spiega questo sito sulla religione in Corea del Nord, le forme religiose «sponsorizzate dal governo esistono per fornire l’illusione della libertà religiosa». Lo stesso viene ribadito dalla pagina inglese di Wikipedia sull’ateismo di Stato: «il governo della Corea del Nord impone l’ateismo di stato sanzionato, il culto della personalità di Kim Il Jung e Kim Il Sung è descritto come una religione politica. Il governo sponsorizza gruppi religiosi solo per creare l’illusione della libertà religiosa». Sul sito di “Human Rights Watch“ si legge che «il governo della Corea del Nord è tra i governi più repressivi al mondo». Due rapporti, citati da un’altra pagina di Wikipedia in lingua inglese, spiegano che «la Corea del Nord è ufficialmente uno stato ateo, in cui quasi tutta la popolazione è non religiosa».