Il prossimo 8 novembre si aprirà a Milano un altro processo per Fabrizio Corona.
Stavolta l’accusa è di aver diffamato la conduttrice tv Simona Ventura, con cui aveva già avuto dissapori in passato, e che lo ha querelato per una sua affermazione ”subdola e minacciosa” riportata sulla rivista “Chi” di Alfonso Signorini, anche lui imputato nel processo per omesso controllo in qualità di direttore.
Il gup di Milano, Nicola Clivio, accogliendo la richiesta del pm Giancarla Serafini, ha mandato Corona e Signorini a giudizio davanti alla settima sezione penale. Simona Ventura, assistita dall’avvocato Davide Steccanella, si è costituita parte civile nei confronti di Corona.
L’accusa si riferisce a una ”lettera aperta” del “fotografo dei vip” indirizzata alla conduttrice tv e pubblicata il 26 agosto scorso su “Chi”, ”due settimane dopo (come precisava il settimanale) la lite con la Ventura a Porto Cervo”, di cui si erano occupate alcune riviste di gossip.
Nella lettera Corona scriveva: ”Quanti pranzi e quante cene abbiamo condiviso in dodici anni di frequentazione che entrambi abbiamo avuto con Lele Mora? Potrei scrivere un libro sulla ‘Simona segreta’ e tu lo sai bene, molto bene. E anche Lele potrebbe farlo”.
Nella querela la Ventura ha parlato di una ”frase subdola e minacciosa anche nei toni (…) offerta all’ignaro lettore, legittimato a pensare le peggiori ‘cose’ possibili” su di lei, una ”professionista che cerca di fare al meglio il proprio lavoro che si basa soprattutto sul reciproco rispetto che si è creato con chi la segue da anni”.