L’organizzazione criminale, capeggiata da due marocchini di cui uno soprannominato “Khikhi” , da cui deriva il nome dato all’operazione, si riforniva di stupefacente a Milano, dove operava un loro amico e connazionale in grado di procurarsi significativi quantitativi di cocaina e hashish.
Giunto ad Alessandria, lo stupefacente veniva ceduto ai numerosi consumatori, molti dei quali abituali, residenti in città e in Provincia, appartenenti a tutti i ceti sociali e a tutte le fasce d’età, oppure ridistribuito ad altri per la successiva rivendita su altre piazze locali.
Oltre alle persone arrestate e denunciate, sono state quindi numerose le persone individuate e segnalate all’Autorità Prefettizia quali abituali consumatori di sostanze stupefacenti.
Per reati inerenti l’immigrazione clandestina, sono stati infine denunciati i proprietari di un alloggio sito in Alessandria, concesso in locazione, a titolo oneroso, ad uno dei principali indagati, privo di titolo di soggiorno.