Ma dai, Giovanni (quello di Aldo, Giovanni e Giacomo, sì) anche quando corre non ce la fa a star serio… e io ho avuto delle difficoltà a capire se le avventure che raccontava, riferite alle sue corse in giro per il mondo, erano vere o “abbellite”. Difficoltà poi aumentata dal fatto che il libro è scritto in collaborazione con Franz Rossi, altro corridore suo amico, ma non è specificato se il paragrafo lo ha scritto l’uno o l’altro.
Bè, dai, no, devo dire la verità: tra i due lo stile di scrittura è diversissimo.
E’ un libro per gli appassionati della corsa, perché secondo me se non ti immedesimi negli episodi che raccontano (della serie: corro, dunque potrebbe succedere anche a me) la lettura procede a rilento.
I consigli da runner sono sempre i soliti (scarpe, abbigliamento, infortuni, alimentazione): quello che qualifica il libro sono proprio le esperienze concrete, spesso vissute dall’altra parte del mondo.