
Un bulletto di periferia si ritrova al centro di qualcosa più grosso di lui e, come sempre, non reagisce, subisce, compresso da un destino ineluttabile e puntuale.
Gli uomini di Simenon, o le donne, alla fine pagano sempre, spesso per qualcosa che non hanno commesso, come legge del contrappasso. Pagano per la loro colpa di vivere nel mondo, di essere abitanti marginali di questo mondo alla fine della sua corsa.
L'angoscia è totale, ripeto, ma lo stimolo, la voglia di mettersi in gioco, si rinnova ogni libro dell'autore belga che si inizia.
Sublime.