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CATEGORIE: Omeopatia
Arsenicum album
DENOMINAZIONE E APPARTENENZA
- Nome Latino:
Arsenicum album
- Natura: Anidride arseniosa; As2O3
DESCRIZIONE: si presenta sotto forma di una polvere bianca cristallizzata, abbastanza simile a dello zucchero polverizzato, inodore, di sapore debolmente acido e aspro.
ORIGINE: in natura è presente sotto forma di arsenolite; si può ottenere per arrostimento dell’arseniopirite (arseniosolfuro di ferro) o di altri minerali arsenicati di cobalto o di nichel.
CENNI STORICI: l’arsenico, per i suoi effetti tossici e per la mancanza di odore e di sapore, è stato utilizzato sin dai tempi antichi come veleno mortale; ha trovato impiego terapeutico in passato in caso di malattie da protozoi, elminti, amebe, spirochete o tripanosoma. L’anidride arseniosa, assorbita per via orale, è una sostanza in grado di provocare in modo particolarmente clamoroso il fenomeno dell’assuefazione. Arseniofagi della Stiria hanno potuto assumere sotto controllo fino a 0,4 g di anidride arseniosa in un’unica somministrazione senza minimo danno. In realtà non si tratta di una vera assuefazione cellulare, ma di un mancato o scarsissimo assorbimento del metalloide da parte della mucosa intestinale.
COMPOSIZIONE CHIMICA: l’arsenico è un metalloide del gruppo dell’azoto. L’anidride arseniosa è un triossido di arsenico di peso molecolare 197,84; lo stato di ossidazione trivalente dell’arsenico conferisce un elevato grado di tossicità.
PREPARAZIONE: Le preparazioni omeopatiche di Arsenicum album si ottengono per triturazione e poi per diluizioni in alcool a 70 gradi.
AZIONE GENERALE SPERIMENTALE E TERAPEUTICA
- Stato generale: notevole astenia e secrezioni di cattivo odore.
- Psiche: intenso stato ansioso con irrequietezza e paura della morte.
- Sistema nervoso: crampi, convulsioni e secondariamente fenomeni paralitici localizzati agli arti con interessamento prevalente dei muscoli estensori.
- Mucose: irritazione e infiammazione con sensazione di bruciore.
- Sierose: infiammazione subacuta accompagnata da abbondante versamento a rapida formazione.
- Cute: lesioni di tipo cheratosico, ulcerazioni, alterazioni delle unghie e caduta dei capelli.
- Sangue: anemia per diminuzione dell’emopoiesi midollare, trombocitopenia, alterazioni coagulative con conseguenti stravasi petecchiali ed emorragie che aggravano l’anemia.
- Apparato cardiovascolare: alterazioni miocardiche, endocardite, pericardite, crisi anginose, alterazioni del ritmo con polso piccolo, rapido e debole; insufficienza cardiaca che può arrivare allo scompenso; alterazioni delle tuniche vasali con conseguenti arteriti e varici.
- Apparato digerente: vomito, diarrea, coliche addominali, epatopatie e versamento ascitico.
- Rene: nefrite o sindrome nefrosica con oliguria.
INDICAZIONI GENERALI
E’ un rimedio costituzionale. E’ indicato: nei casi acuti e cronici; nei bambini; nelle donne; negli anziani con decadimento senile, rallentamento metabolico e predominio dei processi anabolici su quelli plastici; nei soggetti che presentano intensa astenia, secrezioni escorianti e di odore putrido, sensazioni di bruciore e prurito alleviati dal calore, periodicità e alternanza dei sintomi, notevole ansia, agitazione, irrequietezza e paura della morte.
QUADRO CLINICO
• Bambino
In genere è pallido, magro, longilineo e freddoloso. Va soggetto a eczemi, disturbi digestivi, rinite e asma su base allergica e si raffredda con facilità per ogni minima esposizione al freddo. Le malattie cutanee hanno andamento cronico e presentano alternativamente momenti di aggravamento e miglioramento.
I disturbi gastroenterici sono caratterizzati da crisi di acetone, enteriti con diarrea e vomito spesso causate da assunzione di frutta (in particolare meloni, cocomero e fragole) o gelati. Le affezioni spesso ricompaiono periodicamente (forme allergiche) o si alternano (asma alternata a dermatosi).
Dal punto di vista mentale è molto ansioso, irrequieto, ostinato e atterrito dalle novità. Non riesce a stare fermo e si muove in continuazione fino al momento in cui crolla esausto. L’aspetto ossessivo del suo carattere a volte viene rivelato dalla necessità di seguire ritmi e rituali ripetitivi o dalla tendenza a rifiutare, spesso sotto forma di capricci, qualsiasi cambiamento di abitudine fino a quando questa
non diventa una nuova consuetudine consolidata.
In genere è di cattivo umore, incapace di sorridere e di entusiasmarsi oppure è decisamente triste e depresso. Sin da piccolo la meticolosità e il desiderio di ordine vengono rivelati dall’attenzione che pone nel non sporcarsi e dalla cura con cui conserva le sue cose. Non tollera neppure una piccola macchia sui propri vestiti, tiene i giocattoli in perfetto ordine senza permettere a nessuno di toccarli e spesso prova piacere nel collezionare oggetti.
Un’apparente disordine può essere giustificato dall’incapacità di arrivare a quella perfezione sperata e quindi dalla rinuncia ad attuare soluzioni intermedie.
Ha paura di stare solo a casa e di dormire solo. Spesso, se si sveglia di notte, è terrorizzato e vuole andare nella camera dei genitori. La scarsa capacità comunicativa, la diffidenza, la gelosia e l’aggressività in genere comportano difficoltà sia nei rapporti con i fratelli, sia nel socializzare e nel fare amicizia con gli altri bambini.
Sul piano scolastico consegue risultati discontinui a causa dei frequenti problemi di salute, per l’irrequietezza e la mancanza di attenzione. Quando si applica, il perfezionismo e la meticolosità comportano eccessive perdite di tempo e difficoltà nel completare i compiti. Inoltre, le difficoltà a livello comunicativo richiedono notevole comprensione e incoraggiamento da parte degli insegnanti.
• Adolescente
Nella fase adolescenziale il desiderio di ordine e la minuziosità possono assumere toni maniacali. La tendenza a una visione eccessivamente analitica delle cose, a scapito della sintesi, e la scarsa resistenza fisica compromettono spesso le sue capacità realizzative e determinano una sensazione di fallimento. Il suo carattere orgoglioso e suscettibile gli rende difficile accettare i propri limiti e lo fa reagire con aggressività, cattivo umore e depressione più o meno marcata.
La scarsa socievolezza e la timidezza determinano delle difficoltà di inserimento nell’ambiente di studio e di lavoro e nell’intrecciare amicizie. Le relazioni sentimentali sono rese difficili dal suo carattere possessivo, geloso, diffidente ed esigente.
• Adulto
E’ piuttosto magro, pallido e anemico. I lineamenti sono tirati, gli occhi vivaci e ansiosi e le palpebre piuttosto edematose. I capelli conservano il colore originale fino a tarda età. Dal punto di vista endocrino tende all’ipocortisolismo e all’ipertiroidismo. Sul piano fisico può presentare malattie di tipo
lesionale anche gravi, spesso a carattere degenerativo o neoplastico. Dal punto di vista mentale gli aspetti più caratteristici sono: l’ansia, l’angoscia, l’irrequietezza, la paura della morte, la pignoleria, gli impulsi di auto ed eterolesionismo e i sensi di colpa generati dalla sua stessa aggressività. In caso di malattia organica grave, l’aspetto predominante è l’ansia, l’irrequietezza motoria e la paura della morte soprattutto tra l’1 e le 3 di notte.
CARATTERISTICHE CLINICHE ESSENZIALI
- Ansia con paura della morte che si accentua di notte.
- Agitazione ed estrema irrequietezza rilevabile anche quando è molto malato e debole.
- Astenia notevole.
- Sensazione di bruciore e dolori urenti alleviati dal calore.
- Secrezioni acri, escorianti, di odore putrido.
- Periodicità dei sintomi.
- Aggravamento tipico tra l’1 e le 3 di notte.
PRINCIPALI INDICAZIONI CLINICHE
1 - Persone grasse, pletoriche, di solito di carnagione e capelli scuri, con tendenza ad avere facilmente la diarrea; vegetariani; anziani.
2 - Miscuglio di tristezza e irritabilità; a volte tendenze suicide; grande pignoleria; paura del buio; peggiora quando sono soli; iperestesia sensoriale.
3 - Nelle febbri adinamiche: grande prostrazione che compare rapidamente eppure, nello stesso tempo, grande inquietudine ansiosa e paura della morte (Acon.); vuole essere trasportato da una stanza all’altra, innegabilmente infermo e privo di forza vitale; stati settici.
4 - Dolori e sensazioni brucianti, lancinanti, migliora dal calore (l’opposto di Phos.).
5 - Secrezioni brucianti, escorianti, maleodoranti, debilitanti, fluide, acquose, di solito scarse.
6 - Periodicità e malignità dei sintomi.
7 - Grande sete, con desiderio di piccole quantità di acqua assunte ad intervalli frequenti.
8 - Disturbi digestivi, gastrici, con disgusto per il cibo; vomita qualsiasi cosa, anche un cucchiaino d’acqua; disturbi causati dell’assunzione di frutta, gelati, ecc., e anche avvelenamento da ptomaina e sostanze tossiche simili; non vuole la carne, mentre desidera il grasso.
9 - Patologie dermatologiche di tutti i tipi, spec. eruzioni squamose.
10 - Paziente molto freddoloso,
a) peggioramento dal freddo e dall’umidità; quando sta steso con la testa bassa; da mezzanotte alle 3; dal riposo;
b) miglioramento dal calore, tranne i sintomi relativi alla testa.
TESSUTI PIU' COMUNI
- Tessuti e/o le regioni del corpo verso cui il rimedio in questione ha una particolare affinità: MUCOSE. MENTE. RESPIRAZIONE. Polmoni; notte, apice. Sangue. Cuore. Nervi. MILZA. Vasi linfatici. Muscoli. CUTE. Cavità sierose. Organi.
- Lateralità del rimedio: LATO DESTRO. Lato sinistro.
EZIOLOGIA
Eruzioni cutanee scarsamente esteriorizzate o rientrate; avvelenamento da funghi o ptomaine; intossicazioni da alcool, tabacco, alimenti avariati, pesce, frutti di mare; assunzione di alimenti freddi e ghiacciati; abusi di vegetali acquosi; abuso di iodio, di ferro, di zolfo, di chinino o di medicinali; esposizione al freddo e al sole; insolazione; soggiorno al mare e bagni di mare; mal di montagna; mal di mare; punture settiche (dissezioni anatomiche); sforzi fisici; perdita di liquidi organici; masturbazione o eccessi sessuali; vaccinazioni.
SINTOMI MENTALI PIU' COMUNI
Gli aspetti più caratteristici della sua personalità sono: l’ansia, l’angoscia, l’irrequietezza, la paura della morte, la pignoleria, gli impulsi di auto ed eterolesionismo e i sensi di colpa generati dalla sua stessa aggressività. Il carattere intransigente, meticoloso e pignolo, il desiderio esagerato di ordine e di pulizia, l’avarizia, l’indecisione, la tendenza ai dubbi, agli scrupoli e all’eccessivo senso di responsabilità, il controllo continuo dei propri stati emotivi e comportamentali rappresentano dei tratti premorbosi di una personalità ossessiva.
Questa si strutturerebbe sotto la spinta di pulsioni aggressive, legate a una fissazione allo stadio anale dello sviluppo libidico e dalla loro elaborazione mediante un meccanismo di formazione reattiva.
I tratti legati alla persistenza eccessiva di elementi della ‘fase anale’ sono l’attaccamento collezionistico agli oggetti, la parsimoniosità, l’ostinazione, l’autoritarismo e la testardaggine. Gli elementi che scaturiscono dall’aggressività sadico-anale sono la sporcizia, l’aggressività verbale e fisica, la crudeltà, la capacità di gioire delle sofferenze altrui. Il meccanismo della formazione reattiva sarebbe invece alla base della tendenza all’eccessiva pulizia, alla meticolosità, alla puntualità, alla cortesia e al rispetto dell’autorità.
Lo stile ossessivo di vita si impernia sull’attività lavorativa, mentre l’aspetto affettivo risulta coartato. Ne consegue uno stato di continua tensione della volontà e di attaccamento al dovere, l’incapacità di sentirsi libero e segni di disagio nei giorni festivi e durante le ferie. L’esperienza affettiva, che richieda abbandono, o almeno un abbassamento dell’impegno volitivo, è isterilita. Spesso viene limitata alla ricerca di compagnia, atta a placare l’ansia e la paura della solitudine, per soddisfare bisogni egoistici o per scaricare su di un capro espiatorio i propri impulsi aggressivi.
L’ansia gli crea angoscia somatizzata in sede precordiale, uno stato di malessere, di inquietudine e di irrequietezza motoria. A volte viene avvertita come un segnale di pericolo per la sua salute ed è connessa a modificazioni somatiche, ma fondamentalmente testimonia una situazione conflittuale interna, scatenata dai tentativi di reprimere i propri impulsi aggressivi.
Spesso viene oggettivata nella paura della morte, della solitudine, della malattia, dei ladri, di poter uccidere qualcuno o di potersi suicidare.
L’aspetto è del vero signore, elegante, raffinato e curato nei minimi dettagli. L’esteriorità piacevole e la gentilezza lasciano comunque trapelare un certo distacco, un’aria di tensione e di inquietudine tipica dell’uomo d’affari sotto pressione. Si muove rapidamente, esamina l’ambiente con un’occhiata, si siede e inizia a parlare senza attendere di essere interrogato, spesso in modo rapido, con enfasi, dettagli e sottolineature.
Il suo comportamento rivela serietà, concretezza e precisione, ma anche pignoleria e pedanteria con sfumature ossessive. In genere la meticolosità, la necessità di razionalizzare e analizzare lo portano verso professioni che gli consentano di sviluppare le sue capacità di astrazione e di analisi dei minimi dettagli. Spesso alterna momenti di febbrile attività ad altri di completa astenia e indolenza. Il carattere collerico, rancoroso e suscettibile comporta notevole difficoltà nei rapporti con gli altri. Non lesina rimproveri, critiche anche pesanti e se viene contraddetto spesso ribatte seccamente raggelando l’interlocutore.
Con il passare degli anni diventa sempre più egoista, cattivo, vendicativo e difficile da gestire da parte dei familiari. Spesso sviluppa una forte avarizia e possessività nei confronti dei beni materiali, quasi volesse scongiurare una decadenza economica non potendo evitare quella fisica.
Nel suo animo riesce ad albergare tutta la grettezza morale del genere umano, come invidia, cupidigia, avarizia, falsità, malvagità ed è stato definito il più miserabile e meschino della Materia Medica. La bassezza morale viene vissuta con profondi sensi di colpa, spesso innesca psichismi di difesa, caratterizzati da comportamenti di tipo ossessivocompulsivo, fughe improvvise, dipsomania, tossicomanie, forme paranoiche di tipo persecutorio o di grave depressione.
A volte si estranea dai familiari e sospetta che tutti complottino contro di lui, diventa abulico, dedito all’alcool o tossicomanie, privo di ambizione e di senso del dovere. Prova indifferenza nei confronti di tutto, anche verso sentimenti superiori di natura morale, rifiuta il dialogo e qualsiasi aiuto esterno. Può avvertire disgusto nei confronti della vita, desiderare la morte e pensare al suicidio come la giusta autocondanna per la sua incapacità di amare e di donarsi al prossimo.
MODALITA'
• Peggioramento
PERIODICAMENTE; a MEZZANOTTE; dopo mezzanotte; dopo le ore 2.00; ogni 14 giorni; annualmente. FREDDO; GELATI, BEVANDE GELIDE; CIBI FREDDI; aria fredda; freddo e umidità. VERDURA. Frutta acquosa. BEVENDO LIQUIDI, ALCOOLISMO. Infezioni. Cibo e carne avariati. Eruzioni abortite o soppresse. Chinino. Giacendo sulla parte affetta. SFORZO FISICO. Tabacco, tabacco da masticare. In riva al mare.
• Miglioramento
CALDO; APPLICAZIONI CALDE (secche); CIBO e bevande CALDI. Avvolgendosi caldamente. Movimento. Camminando avanti e indietro. CORICATO, con la testa sollevata. Stando seduto eretto. Compagnia. Sudando. Aria aperta.
BIBLIOGRAFIA:
- "Studio di Materia Medica Omeopatica" di Lucia Gasparini
- "Decacordi e Pentacordi" di Gladstone Clarke
- "Materia Medica e Repertorio essenziale dei medicamenti omeopatici" di Shankar Phatak
- "Materia Medica Omeopatica Sinottica - 1° vol." di Frans Vermeulen