foto: flickr
di Giovanni Passali
Nell'estate del 2007, in una delle tante polemiche inutili che scoppiano ad agosto, l'allora Presidente del Consiglio Prodi ipotizzò la vendita di parte dell'oro di Bankitalia per ripianare una seppur minima parte del debito pubblico. La cosa fu accantonata per la sprezzante risposta del Governatore della Bce. La cosa che più mi colpì di quella piccola polemica estiva è il fatto che a rispondere alla discutibile uscita di Prodi non fu il Governatore della Banca d'Italia, ma quello della Bce: come se l'oro depositato presso Bankitalia fosse di proprietà della Bce. Ma quell'oro, a dirla tutta, non è nemmeno di proprietà di Bankitalia, ma dello Stato Italiano.
E mi colpì moltissimo anche il fatto che nessun media, televisione o quotidiano che fosse, avesse notato questo aspetto della polemica. Un altro esempio del tono sprezzante con cui i funzionari della Bce sono adusi a trattare i politici lo abbiamo avuto quando, qualche anno fa, il ministro Tremonti ipotizzò la possibilità di stampare come banconote i valori da 1 e 2 euro, per aiutare i consumatori a comprendere il valore degli euro posseduti...