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Cosa fare a Kanazawa (in quattro mosse)

Creato il 12 dicembre 2013 da Patrickc

Un viaggio per immagini fra samurai, geisha, arte contemporanea, splendidi giardini e ottimo cibo. Una città che va visitata in un viaggio in Giappone

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Kanazawa, nella prefettura di Ishikawa, a circa tre ore di treno da Kyoto, vanta uno dei giardini più belli del Giappone (quindi fra i più belli al mondo, evidentemente), un quartiere di case di samurai e uno che ospita case da tè, in una delle quali lavorano ancora le geisha e le maiko. E sono così ben conservati che spesso sono la scenografia naturale di film storici. Come se non bastasse, vanta un famoso museo d’arte contemporanea, un mercato vivace, ottimo sashimi e sake fra i migliori del Giappone. Si capisce perché amo Kanazawa? L’elenco di qualità non basta però a rendere giustizia a questa città, come non basta a descrivere il suo giardino, che ne conta sei.

Perché Kanazawa, a differenza di altre città giapponesi costruite e ricostruite furiosamente tanto da far sparire le tracce, i segni della storia (l’età media degli edifici a Tokyo è 20 anni), è una città che ha un’anima. Questa è una veloce guida per convincerti a visitarla.  Andrea, che ha dedicato a Kanazawa un bel post, l’ha vista in un giorno: si può fare, ma io ti consiglio di restare almeno una notte.

1) Visita il Kenrokuen, il giardino delle sei virtù

Iniziato nel 1620, il Kenroku-en è noto come uno dei più bei giardini del Giappone. Ci sono stato due volte d’inverno, ma nonostante Kanazawa sia una città molto fredda non l’ho mai trovato coperto di neve, purtroppo. D’inverno mantiene comunque un fascino particolare, con gli alberi legati  a cono (perché non perdano la forma o si spezzino a causa del peso della neve).

Il giardino deve il suo nome ai sei attributi del paesaggio perfetto: spaziosità, spaziosità, tranquillità, artificio, antichità, corsi d’acqua e vista (è rialzato). Giudicate voi.

Alberi legati per l'inverno al Kenrokuen

Alberi legati per l’inverno al Kenrokuen (foto di Patrick Colgan)

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Kenrokuen (foto di Patrick Colgan)

Kenrokuen

Kenrokuen (foto di Patrick Colgan

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Aggiungo una foto non mia per farvi vedere com’è d’estate
(di Tracko_ aus, da Flickr creative commons attribution non commercial)

2) Tuffati nella Kanazawa antica di maiko e samurai

Non c’è una separazione netta fra città vecchia e città nuova come potremmo immaginare ragionando con categorie europee. Il quartiere delle case dei samurai e i quartieri delle case da tè (il più famoso delle quali è Higashi-chaya) sono lontani, sparsi nella vasta massa urbana di Kanazawa. Ma passeggiando per le vie di questi quartieri tranquilli si coglie un’atmosfera diversa, raccolta. Specie quando il gelido vento invernale spazza via le presenze umane, ti sembra possibile che in quel momento da una porta possa uscire Toshiro Mifune. In effetti ancora oggi, come a Kyoto, geisha e maiko (in Giappone si usa più quest’ultimo termine che indica le artiste più giovani) continuano a esibirsi per una clientela selezionatissima.

Irori

Irori nella casa del samurai Nomura (foto di Patrick Colgan)

case dei samurai

Le mura di cinta delle case dei samurai,
‘infagottate’ per l’inverno (foto di Patrick Colgan)

Edifici tradizionali a Higashi-chaya

Edifici tradizionali a Higashi-chaya
(foto di Patrick Colgan)

L'interno di una casa da tè

L’interno di una casa da tè (foto di Patrick Colgan)

3) Esplora la Kanazawa moderna: il Museo d’arte del XXI secolo

Questa specie di disco volante dei visitors è atterrato a Kanazawa nel 2004, partorito dall’immaginazione di Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa del famoso studio di architetti SANAA. La collezione permanente non è particolarmente ricca e privilegia opere abbastanza ludiche e ‘facili’, a mio parere, anche se firmate da artisti molto noti come Anish Kapoor, Olafur Eliasson, Tony Cragg, James Turrell, Leandro Erlich. Alcune sono all’esterno, nel giardino che circonda l’edificio. Ospita anche mostre temporanee di buon livello, ma il museo si può apprezzare anche solo passeggiando lungo il suo perimetro (l’accesso è gratuito a parte degli spazi).

Il museo (foto di Patrick Colgan)

Il museo d’Arte del XXI secolo di Kanazawa (foto di Patrick Colgan)

Kanazawa, museum of contemporary art

Al freddo/Al caldo (nello splendido caffè del museo). Quei ‘tromboni’ sono un’opera, naturalmente
(Foto di Patrick Colgan)

Come ho scritto le opere sono molto giocose. La più popolare è la piscina di Leandro Erlich.

Non è l’unico edificio notevole della città. Le stazioni delle città giapponesi sono spesso notevoli, ma quella di Kanazawa, progettata da Tameo Kobori e inaugurata nel 2005 è davvero incredibile. Questa mastodontica stazione in vetro, legno, acciaio non passa certo inosservata. C’è chi la include fra le più belle al mondo. Qui un tour virtuale  a 360 gradi dell’interno della stazione.

stazione di Kanazawa

Stazione di Kanazawa (foto di Patrick Colgan)

4) Scopri la gastronomia di Kanazawa

Honten Miyuki Oden

Honten Miyuki Oden – gli oden vengono ordinati uno a uno, concetto un po’ tipo tapas
“Mi dia un daikon, una polpetta di pesce, un uovo”

Kanazawa è vicina al mare ed è giustamente nota per il suo pesce freschissimo (oltre che per l’eccellente sake). Un piatto molto popolare è il sashimi servito sopra una ciotola di riso (donburi), che puoi provare, per esempio, all’animatissimo mercato di Omicho. Un buon ristorante è Jimonotei, ma ce ne sono diversi. D’inverno un’altra specialità da provare sono gli oden, carne e verdura cotta nel brodo davvero molto gustosa. Il mio posto preferito è Honten Miyuki oden. In città ci sono però altri ottimi indirizzi!

Sashimi, Kanazawa-style (foto di Patrick Colgan)

Sashimi, Kanazawa-style (foto di Patrick Colgan)

Come arrivare e come spostarsi

Kanazawa non è collegata benissimo. C’è un treno Tokkyu (espresso) da Kyoto, mentre per Tokyo (in attesa della linea Shinkansen che aprirà nel marzo 2015) ci sono dei bus notturni abbastanza comodi fra Shibuya e la stazione di Kanazawa.
Ci si sposta in bus. In città c’è un utile loop bus che parte dalla stazione (abbastanza lontana dal cuore della città) e si ferma nei principali luoghi turistici. Praticamente indispensabile. Anche gli altri bus sono relativamente facili da usare e nelle cartine distribuite dall’efficiente ufficio turistico in stazione è tutto molto chiaro. Difficile spostarsi a piedi perché nonostante la città non sia molto popolosa, è piuttosto vasta.

Onsen

C’è anche un onsen, il Kenrokuen onsen, un po’ fuori mano, ma valido. C’è anche il rotenburo (vasca all’aperto). Qui le indicazioni per raggiungerlo.

Altri Link

Cosa vedere a Kanazawa (Giappone per tutti) 


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