segnalato da Katia.
Cos’è il Fallimento?
Il fallimento equivale alla resa, all’insoddisfazione dell’essere, ad un pensiero errato che prende sempre piu’ spazio fino a prevalere in ogni spazio dell’uomo, dal pensiero alla vita di tutti i giorni, in tutti i settori, principi, lacerando ogni situazione, ogni rapporto lavorativo ed umano, è una debolezza che l’uomo avalla, pur non rendendosi conto di precipitare, perchè la discesa spesso è violenta e veloce. Il fallimento nasce spesso da una situazione di disagio, è un modo sbagliato di concepire noi stessi, un malessere interno che come un cancro va ad intaccare ogni cellula sana del nostro organismo psico-fisico, come la nostra vita, partendo dai nostri sogni, dalle nostre ambizioni, lasciando spazio al terrore e alla paura. Falliamo come esseri quando ci sottovalutiamo, quando non crediamo piu’ nelle nostre capacita’, quando firmiamo la nosta resa in ogni contesto della nostra vita. Si tratta di una sorta di negativita’ che ci porta a fare sempre scelte piu’ sbagliare, diventiamo noi stessi la prigione di noi stessi, creiamo una sorte di meccanismo ad incastro che soffoca tutto quello che in precedenza abbiamo creato, a partire proprio dai rapporti umani che abbiamo instaurato. Ecco che in questo modo si fanno spazio pensieri nefasti, allegorie sempre piu’ negative, perdiamo il nostro aspetto ancestrale, perdiamo ogni senso logico, non abbiamo piu’ la capacita’ di seguire noi stessi, i nostri scopi, i nostri principi con la maturita’ e la fermezza che prima ci aveva in parte caratterizzato. Non è impossibile uscirne, anzi, semplificando potrei fare l’esempio del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Potete provare voi stessi a fare una specie di sondaggio tra amici, parenti, colleghi, conoscenti e provare a chiedere loro se ritengono il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto e dalle loro risposte capire quanta forza esiste in ognuno.
I fallimenti possono portare al successo?
I fallimenti di tipo caratteriale o lavorativo equivalgono spesso a delle catastrofi, hanno spesso ritorsioni disastrose, si ripercuotono sulla famiglia, sugli affetti, sugli amici. Ti portano comunque in una situazione di solitudine perchè non ti permettono di ricevere aiuto e le persone inevitabilmente si allontano. Si sono sentite e purtroppo continuano a sentirsi storie di grandi industriali, manager affermati che si ritrovano barboni in mezzo alla strada, e non per scelta, a mangiare alle mense della Caritas e a dormire in auto quando sono fortunati, ecco, qui oltre che ad un attimo di riflessione, dobbiamo anche rifarci ad un altro concetto fondamentale, quello dell’egoismo dell’uomo, che spesso lo porta a puntare tutto verso una sola direzione, quando la vita offre diverse, anzi, infinite possibilita’ e non chiede di escludere nulla, anzi, la parola chiave potrebbe essere quella di conciliare sogni, desideri, affetti, obiettivi, e creare in questo modo la stabilita’ che aiuta un uomo nella sua crescita, a prescindere dall’eta’ e risulta essere un punto fermo su cui l’uomo puo’ sempre contare anche per il suo equilibrio fisico, psico-fisico ed interiore.
Esiste una soluzione?
Io non posso dire se esiste una soluzione, quello che posso espormi a dire è che esiste un equilibrio tra quello che siamo e quello che vogliamo. Una persona equilibrata, a prescindere che sia uomo o donna, è una persona che comunque riesce sempre a risalire nella vita, ad affrontare i problemi nella maniera giusta senza precipitare nella depressione e soprattutto senza resa. Dobbiamo creare dei porti sicuri, magari piu’ di uno, cui aggrapparci nei momenti di stanchezza o anche solo di riflessione. Spesso abbiamo bisogno di fermarci a riflette, pensare, o anche di ritrovare noi stessi, questo fa parte dell’uomo, come il suo concetto,il suo punto di vista. Hobby ed interessi sono importanti, perseguire ideali, ma conseguire un sogno o un obiettivo in piena solitudine, facendo fin dall’inizio tabula rasa di tutto, di tutti, non è una soluzione ideale, mai, in nessun caso anche se l’uomo è ambizioso, dovrebbe, per non fallire, condividere proprio quello che ha di piu’ importante per non diventare vecchio ancora prima di invecchiare e per non doversi costretto a rinunciare a meta’ gara, quando per tutti noi, la vita è una strada in ascesa, se abbiamo voglia di arrivare al fatidico traguardo senza dover fare i conti con rimpianti, ripensamenti e con i troppi se, che sono solo inutili ed insignificanti allusioni, a cui mai avremo risposta. I fallimenti sono errori dell’uomo, cerchiamo di non punirci inutilmente, cerchiamo di volerci bene fin dal principio e se per ingenuita’ o persino in buona fede, facciamo qualche errore, impariamo a chiedere scusa, prima di tutto a noi stessi, e poi sara’ piu’ facile, per tutti, ripartire con una marcia in piu’!
http://www.michelgallizioli.com/2011/02/cosa-puo-portare-al-fallimento-o-al-successo-nella-vita/