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Cosa succede se l’attache’ culturale Italiano in Iran scambia il fondamentalismo con la moderazione…

Creato il 12 maggio 2015 da Nopasdaran @No_Pasdaran

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In Iran si e’ aperta la Fiera Internazionale del Libro a Teheran. L’Italia – dopo anni di assenza – sembra avere oggi un posto in prima fila in questo evento, tanto che l’Ambasciatore a Teheran Mauro Conciatori ha definito la Fiera come “un punto di svolta” delle relazioni tra l’Italia e l’Iran. Ieri, quindi, il sito IBNA ha pubblicato una intervista a Carlo Giovanni Cereti, professore dell’università La Sapienza di Roma e attuale attache’ culturale italiano in Iran. In questa intervista, secondo quanto riportato dai media locali, il Professor Cereti ha dichiarato di amare la cultura iraniana perché “e’ una cultura della moderazione e una cultura che media tra Asia e il Mar Mediterraneo. Il Professore, quindi, ha ricordato l’accordo tra l’Istituto Treccani e la Grande Enciclopedia Islamica, comparando le pubblicazioni della casa editrice italiana alle due enciclopedie sull’Islam pubblicate da Seyed Kazim Bojnordi e da Gholam-Ali Haddad-Adel.

Ora, come noto, noi siamo i primi ammiratori della grande cultura Persiana e della storia del popolo iraniano. Proprio per questo, quindi, ci ribelliamo e protestiamo contro coloro che usano questa grande cultura per elogiare il regime iraniano, un regime che ha alla sua base il fanatismo e che ha fatto dell’Islam uno scudo per giustificare l’abuso dei diritti umani e finanziare il peggior terrorismo nel mondo. Per questo, quindi, riteniamo incredibile che il rappresentante italiano in Iran – tra le altre cose grande esperto di cultura iraniana – confonda il fondamentalismo con la moderazione. Soprattutto, rifiutiamo l’idea che la grande tradizione dell’Enciclopedia Treccani, possa essere comparata con pubblicazioni promosse da personaggi come Gholam-Ali Haddad-Adel, ex speaker del Parlamento iraniano, e rappresentante dell’ala più conservatrice del regime. Marito della figlia dell’Ayatollah Khamenei, Gholam-Ali Haddad-Adel e’ noto per il suo sostegno alla repressione delle proteste del 2009 e per aver dichiarato che non e’ necessario svolgere alcun processo contro Mir Hossein Mousavi, leader dell’Onda Verde, costretto agli arresti domiciliari e all’isolamento dal 2011. Peggio, parlando di relazioni internazionaliGholam-Ali Haddad-Adel e’ anche noto per aver dichiarato che “la pretesa Occidentale del rispetto dei diritti umani e’ solo uno slogan vuoto”.

Per quanto concerne l’Iran come ponte fra Asia e il Mar Mediterraneo, vogliamo ricordare che pensare di basare la connessione tra due grandi aree geografiche sul regime khomeinista e’ davvero preoccupante e pericoloso. Al di la’ delle mappe, infatti, bisogna anche basare una relazione stabile sulla qualità dell’interlocutore. L’Iran di oggi – o meglio la Repubblica Islamica della Velayat-e Faqih – e’ un regime imperialista che, in nome della diffusione dell’ideologia khomeinista, sta finanziando la repressione siriana, destabilizzando il Libano attraverso Hezbollah, lavorando di pari passo con i criminali di Isis per dividere l’Iraq e provocando una nuova drammatica crisi nel Golfo attraverso la minoranza Houti in Yemen. Tutto ciò, senza contare le repressioni all’interno dell’Iran contro le minoranze etniche, in primis gli Arabi dell’Ahwaz e i curdi, oggi in prima linea nella guerra al Califfato. Un imperialismo che ha esacerbato lo scontro all’interno dell’Islam, trasformandolo in una vera e propria guerra settaria.

Se proprio il Professor Cereti vuole elogiare l’Islam dell’ Iran post-1979, allora gli consigliamo di farlo battendosi per la libertà di Ayatollah come Kazemi Boroujerdi (il Mandela iraniano), imprigionato da anni dal regime iraniano per la sua contrarietà al Khomeinismo e il suo sostegno ad un Iran democratico. In questi giorni tra l’altro, a proposito di libri, contro all’Ayatollah Boroujerdi e’ stata mossa una nuova accusa proprio per un testo da lui scritto. Un libro che certamente il Professor Cereti non troverà alla Fiera Internazionale di Teheran, ma che sicuramente gli consigliamo di leggere…

Protesta contro Haddad-Adel all’Universita’ di Teheran (2009)

Haddad-Adel attacca la BBC e la definisce un Canale di Baha’i



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