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Cosa vedere a Venezia in 2 giorni

Creato il 29 gennaio 2016 da Elisa Pasqualetto @LizAu87

Sì, perché si pensa che Venezia in 2 giorni sia una cosa fattibile, certo, se l’interesse è quello di vedere le solite quattro cose che lo stesso Google ci propone digitando “cosa vedere a Venezia”, vanno più che bene, ma se si vuole apprezzare la città con tutta la sua storia, con tutti i suoi segreti e gli angoli meno conosciuti e a volte più affascinanti, non basterebbe una vita sola.

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D’altro canto, capisco anche che per chi fa un lavoro d’ufficio o comunque dagli orari standard, prendersi qualche giorno in più diventa difficile e quindi, adattare Venezia ai 2 giorni che si hanno a disposizione è più che lecito.

Ma veniamo a noi e iniziamo a parlare di cosa vedere a Venezia in 2 giorni, per lo meno, secondo me.

GIORNO 1

PALAZZO DUCALE

Non mi interessa che costi 19 euro a persona (in fondo all’articolo un suggerimento per spendere un p’ meno in biglietti), dovete andarci! Il Palazzo Ducale è una meraviglia, ha delle sale dipinte dai maggiori pittori dell’epoca, come Tintoretto, Paolo Veronese e Tiziano, le cui opere incollano lo sguardo al soffitto e alle pareti, persino le panche in legno meritano qualche minuto per essere ammirate.

Palazzo-Ducale

La visita segue un percorso obbligatorio che, ovviamente, non permette di visitare tutto il palazzo, ma se posso darvi un suggerimento, non fermatevi a comprare il biglietto per la visita generica, cercate, invece, di prenotare per gli Itinerari Segreti, un giro dietro le quinte del Palazzo Ducale, un giro che vi svelerà cose che nemmeno immaginate.

ITINERARI SEGRETI

Nel percorso previsto dagli Itinerari Segreti si visiteranno quelle stanze nascoste, tanto che nemmeno dall’esterno del palazzo si riesce a capire dove si trovino, perchè tutto è costruito a regola d’arte, tutto è pensato e studiato per dare l’impressione di qualcosa che svelarne un’altra. Si vedranno sale come la stanza dove si effettuava la tortura della corda, i Pozzi ( le prigioni più in basso, riservate a chi commetteva i reati più gravi, per approfondimenti vi consiglio l’articolo di Davide Busato, ricercatore storico e amico con cui a volte collaboro), le soffitte, passaggi segreti e stanze inaccessibili se non agli addetti ai lavori e molto altro.

IL PONTE DEI SOSPIRI

Famoso in tutto il mondo, senza dubbio, ma associato ad un significato sbagliato. Il suo nome non è legato all’amore, passarci sotto con la gondola non è di buon auspicio per i neo sposi, queste sono frottole raccontate ai turisti non si sa da chi, ma evidentemente da qualcuno che di storia sapeva ben poco.

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Il Ponte dei Sospiri si chiama così per via dei condannati che, da Palazzo Ducale, dove veniva emessa la sentenza di condanna, venivano spostati ai Pozzi oppure ai Piombi, passando attraverso questo ponte, dal quale potevano ammirare la bellezza di Venezia per l’ultima volta con un drammatico sospiro.

Il biglietto costa 20 euro, ma il bello è che include la visita al Palazzo Ducale, quindi conviene sicuramente.

LA BASILICA DI SAN MARCO

Magari non lo sapete, ma la visita alla Basilica di San Marco è gratuita, quindi non avete scuse.

La Basilica di San Marco in origine era la cappella privata del doge (neanche male eh?), ricca di mosaici d’oro tipici dell’arte bizantina e di oggetti provenienti da diversi luoghi dove Venezia aveva colonie o con cui, comunque, intratteneva dei rapporti commerciali, non tutti portati alla Serenissima in maniera legale, se così possiamo dire.

IL CAMPANILE DI SAN MARCO

Visto che ci siamo, vi suggerirei anche di fare un salto al Campanile di San Marco, che se notate, è distaccato dalla basilica. Salire costa 8 euro, ma dall’alto si vedete tutta Venezia e in più potrete conoscere le 5 campane (non sono le originali visto il crollo del campanile nel 1902 e la precedente sostituzione nel 1820): la Marangona o Carpentiera, che segnava l’inizio e la fine dell’orario de “marangoni” cioè i falegnami, ma anche dei carpentieri del vicino Arsenale, la Nona o mezzana, che suona ancora oggi a mezzogiorno come un tempo, la Trottierache dava il segnale ai nobili per iniziare a muoversi e recarsi alle riunioni del Maggior Consiglio – chiamata così per via del fatto che un tempo si arrivava a cavallo, Pregadi, pregadio o Mezza terza, che annunciava le riunioni del Senato – i membri del Sento venivano, infatti, chiamati Pregadi, e, infine, la Renghiera o Maleficio, già il nome lascia intuire che il suo utilizzo non fosse dei più allegri, al suo rintocco annunciava la sentenza dei magistrati.

PONTE DI RIALTO

Se da Piazza San Marco (detta la più bella sala da ballo d’Europa) volete sposarti verso il ponte di Rialto vi suggerisco di arrivarci unendo l’utile al dilettevole e percorrere la strada sulle orme di Casanova, seguendo questo itinerario ideato da me.

Un tempo questo ponte era in legno e si apriva nel mezzo per lasciar passare le navi, oggi lo vediamo in pietra ed è ugualmente bellissimo e unico. L’idea delle botteghe nel mezzo forse ricorda un po’ il ponte Vecchio a Firenze, il concetto è comunque lo stesso.

CHIESA DI SAN GIACOMETO

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In realtà il suo vero nome è Chiesa di San Giacomo di Rialto, ma noi veneziani la chiamiamo così. Questa è la chiesa più antica di Venezia, non fermatevi solamente agli interni, ma ammirate il grande orologio esterno, noterete qualcosa di strano, le ore non sono 12, ma 24 e non sono neanche posizionate come ci aspetteremo. Al posto delle 12 troviamo le 18, e al posto delle 3 troviamo le 24, questo perchè il giorno era cadenzato dalla luce del sole.

MERCATO DI RIALTO

In effetti questo dovreste vederlo la mattina, quando i pescivendoli e i fruttivendoli aprono i battenti, è una delle poche cose che a Venezia sono rimaste come una volta in quanto a tradizioni e quotidianità, vi risparmio tutto il mio dissenso sul poco rispetto che viene riservato a questa città, che trovate in questo articolo.

Dal momento che siamo da queste parti vi suggerisco due cose: l’itinerario con Davide Busato sugli omicidi al tempo della Serenissima, che ha luogo nei dintorni, e un sano bacaro tour, ridotto (fermatevi ai primi 3 del percorso che vi suggerisco).

GIORNO 2

GALLERIE DELL’ACCADEMIA

Sono un’istituzione a Venezia e non potevo non proporvele, anche se la sottoscritta le ha visitate solamente un paio di anni fa per la prima volta. Qui potete vedere un numero enorme di opere di arte veneziana e non solo, con opere di Giorgione, Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Veronese, Tintoretto e Tiziano.

in alternativa:

BASILICA DELLA MADONNA DELLA SALUTE

In alernativa perchè la Galleria delle Belle Arti porta via almeno un paio d’ore se la si vuole vedere bene e con calma e perchè se non vi interessano i quadri, forse, apprezzerete di più la scultura nell’opera della Basilica della Madonna della Salute.

Io sono particolarmente legata a questa chiesa, così come tutti i veneziani, per via dell’omonima festa del 21 novembre. La basilica è stata eretta dalla Repubblica di Venezia in segno di ringraziamento verso la Madonna, in seguito ad una forte epidemia di peste, tutt’oggi si ricorda l’avvenimento con un pellegrinaggio.

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Quando entrate, fate caso a due particolari: l’altare e il quadro che rappresenta una Madonna nera, decisamente inusuale per l’epoca. L’altare, personalmente, lo trovo di una bellezza incredibile, con Maria al centro e ai lati Venezia, in ginocchio che prega per la fine dell’epidemia e la Peste, che con lo sguardo rivolto alla Madonna, scappa. Meraviglioso.

CA’ VENDRAMIN CALERGI – IL CASINO’ DI VENEZIA

Dopo un pranzo sostanzioso e a basso costo da’a Marisa, spostatevi in Strada Nuova, bevetevi un caffè come si deve alla Torrefazione Marchi e poi dirigetevi verso il Casinò di Venezia, ma non per giocare d’azzardo, per vedere la Casa di Wagner.

Solitamente non suggerisco luoghi che non ho visto di persona, ma questo è nella mia lista dei desideri, e in più il palazzo merita davvero, anche perchè sembra che qui siano state ospitate le riunioni dell’ordine dei templari, come racconto in questo post scritto per Groupon.

CA’ D’ORO

Un nome un programma, nel senso che non è difficile intuire che fosse un palazzo con una certa presenza sul Canal Grande, infatti, in origine, alcune parti della facciata erano ricoperte d’oro.

Il Palazzo passò di mano in mano, dal suo primo proprietario, Marino Contarini, alle sue 3 figlie fino al barone Giorgio Franchetti che si occupò personalmente del restauro del pavimento interno di mosaico. Lascia senza fiato ve lo posso assicurare.

Non vi suggerisco questo palazzo per la mostra che conserva al suo interno, che è sicuramente da vedere, ma per il palazzo stesso, per la sua architettura, per il suo meraviglioso cortile interno e la vista che, dalle sue enormi vetrate, si ha sul Canal Grande.

Il biglietto d’ingresso è di 6 euro.

CHIESA DELLA MADONNA DELL’ORTO

Se vi avanza un po’ di tempo, un saltino, in questi due giorni a Venezia, alla Chiesa della Madonna dell’Orto ce lo farei.

Il nome particolare è da ricondurre ad una statua che era stata commissionata dal parroco della chiesa di Santa Maria Formosa, allo scultore Giovanni de Santi. Al parroco, però, la statua non piaceva più di tanto e ancora prima che venisse finita, la ripudiò. Lo scultore la mise provvisoriamente nell’orto di casa sua, ma la moglie si accorse che durante la notte emetteva dei bagliori.

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La gente lo venne a sapere e cominciò a recarsi presso l’orto dello scultore, in pellegrinaggio, tanto che il vescovo di San Pietro di Castello consigliò a Giovanni di spostarla all’interno di una chiesa o di una casa, ecco come arrivò all’attuale Chiesa di Santa Maria dell’Orto.

Al suo interno c’è la tomba del Tintoretto e diverse cappelle intestate a famiglie che hanno dato dogi a Venezia, quali i Vendramin, i Morosini, i Contarini e Valier.

Finirei in bellezza con altro aperitivo alla veneziana, scegliendo i 3 bacari veneziani al centro di quest’altro bacaro tour ideato dalla sottoscritta.

QUALCHE ALTRA INFORMAZIONE

Per mangiare del buon pesce a Venezia qui un articolo dove vi consiglio degli ottimi ristoranti, non economici, ma veramente molto buoni.

Per chi non si accontenta di queste cose da vedere in due giorni a Venezia, sono felice di poter proporre un itinerario più particolare assolutamente gratuito e uno più curioso (a pagamento) sul libertinaggio e la prostituzione a Venezia.

Per risparmiare sulle visite a chiese e musei esiste il City Pass Venezia Unica, componibile in base ai vostri interessi, e costa poco meno di 40 euro, (se si pensa che solo il biglietto di Palazzo Ducale viene quasi 20 euro si fa presto a fare i conti). Il City Pass Venezia Unica ha anche delle agevolazioni sui mezzi pubblici, il che non è da sottovalutare, dal momento che un biglietto per il vaporetto, ad un non residente, costa 7,50 euro!

Se poi volete leggervi qualche altro articolo sulla mia città, c’è una sezione a lei completamente dedicata sul mio blog.


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