Oggi abbiamo un Presidente che Renzi ha fatto finta di imporre perchè il Presidente scelto al Nazareno in combutta col pregiudicato di Arcore avrebbe probabilmente portato il governo a sbattere, previa una spaccatura verticale e conclamata del PD, e l'avversità di tutti gli altri partiti, con l'eccezione del sempre più marginale partito di Cesano Boscone.
Noi siamo felici di avere, finalmente, un Presidente del tutto privo di quell'ingombrante accessorio che risponde al nome di "carisma". Di uomini "carismatici" avremmo le palle piene. Abbiamo avuto Craxi, poi Berlusconi, e adesso ci siamo regalati Renzi (tanto per non farci mancare mai il peggio). Un uomo tutto TV, smartphone e twitter. Personalmente, giro per casa col telecomando nel taschino, pronto a spegnere non appena appare sul piccolo schermo Renzie, più invadente dell'influenza, più noioso dell'orticaria. I miei tempi di reazione sono migliorati a dismisura. Fra l'apparizione della sua faccia da Azione Cattolica, e lo spegnimento della TV, ormai riesco a far trascorre meno di 40 centesimi di secondo.
Cosa ci aspettiamo da quest'uomo "noioso"?
Ci aspettiamo che si applichi non già a governare, a fare il "king maker", a decidere chi deve stare a Palazzo Chigi, a fare cosa, ma che faccia, bene, il mestiere che la Costituzione vigente gli assegna.
In particolare, ci aspettiamo che, quando gli arriveranno sul tavolo, per la firma, i prossimi 30 decreti legge, verifichi che rispettino l'articolo 77 della Costituzione, il quale pone alla decretazione dei vincoli precisi, che negli ultimi tempi sono stati sistematicamente trascurati:
- -a) il vincolo della NECESSITA'
- -b) il vincolo dell'URGENZA
- -c) la rispondenza del contenuto al titolo del decreto
- -d) l'omogeneità del contenuto
Ci aspettiamo che il Presidente, attraverso i suoi esperti, verifichi accuratamente che le norme proposte abbiano la necessaria e realistica copertura finanziaria, e che nessuna "manina" infili di soppiatto fra le centinaia di pagine scritte in burocratese una qualsiasi "marchetta 3%" a favore dei grandi evasori e frodatori fiscali.
Ci aspettiamo che il Presidente non controfirmi norme incostituzionali, come quella relativa alla "marchetta 80 euri", che tradisce totalmente la norma COSTITUZIONALE della progressività delle imposte, e quella - non scritta - per la quale un sedicente topo d'oratorio dovrebbe aiutare prima i più disgraziati e POI, solo POI, e se ancora avanzano delle risorse, i suoi ceti sociali di riferimento.
Ci aspettiamo che a fronte della riproposizione di una legge elettorale che ripete tutti i vizi per i quali la Corte - di cui Mattarella era parte - ha bocciato il Porcellum (premio di maggioranza, assenza sostanziale del voto di preferenza), rispedisca la proposta di legge al mittente, e se non dovesse bastare, eserciti il duo diritto/dovere di un messaggio alle camere, ed eserciti tutti i suoi poteri di "moral suasion".
Infine, ci aspettiamo che non innalzi la "stabilità del nulla" a valore. La stabilità è un valore quando le cose vanno bene, quando vanno male difendere la stabilità è una medicina peggiore del male.
Caro Presidente, come vede non le chiediamo miracoli. Le chiediamo di fare quel poco o tanto che la Costituzione le consente (e le impone) di fare, senza sconti a nessuno, e tanto meno a coloro che si intestano la sua scelta.
Le auguriamo buon lavoro, ed auguriamo a noi che la sua "mitezza" e la sua discrezione siano solo i tratti esteriori della sua buona educazione, e non la cartina di tornasole di qualcosa che non ci piacerebbe.
Tafanus
2401/0615/1930 edit