Magazine Cinema

Cose dell’altro mondo: la recensione

Creato il 05 ottobre 2011 da Onesto_e_spietato @OnestoeSpietato

Cose dell’altro mondo: la recensione

Toni da commedia per contenuti da dramma. Personaggi da Lega Nord per morali da gente di (centro)sinistra. Francesco Patierno mischia dolce e salato, caramello e limone, in una soluzione che però non è né carne né pesce. Insomma, Cose dell’altro mondo non graffia. E qui sta il problema. Anche l’idea di fondo (un’imprenditore xenofobo invoca una sorta di maledizione sulla società e questa s’avvera) a prima vista pare carina, intelligente, quasi innovativa, ma a ben vedere è stantia, ordinaria, lambisce il banale. Uno spunto che comunque sia non ci spiazza, anche perché il popolo italiano si è già reso conto di quanto gli immigrati siano fondamentali per l’economia del nostro paese (basta considerare gli effetti che il 1 marzo 2010 ha avuto lo scioperone dei lavoratori stranieri!).

Ad aggravare il giudizio c’è un finale sospeso, incerto, come privo di una vera idea/morale da sentenziare. Patierno mena il can per l’aia per un po’, poi taglia, dissolvenza in nero, fine. Da un film del genere è inappellabile pretendere un finale con la F maiuscola.

Al di là di questo, ci sono alcuni sprazzi positivi e cito, ma non svelo, solo la sequenza del bambino nero con i gessetti dietro la lavagna.

Venendo agli attori non si può non dire “bravo” a Diego Abatantuono. Ma è il suo ruolo, che mette in scena senza neppure tanti sforzi. In alcuni frangenti c’è quasi da aspettarsi uno “ssbabbbbari!!” o un “ecceziUnale veramente”. Ha lo stesso spessore dei suoi interventi a “Controcampo”. Solo negli ultimi di Pupi Avati si è dimostrato attore e non se stesso. Attendiamo con ansia una nuova grande prova come quella in Io non ho paura di Salvatores. C’è poi Valerio Mastandrea, anche lui sempre uguale a se stesso, quasi parodia di sé. Stesse facce, stessa barbetta, stesso spirito ironico da sornione lesso. Un lampo di luce differente si è visto solo in Un giorno perfetto di Ozpetek (che comunque rimane un film orripilante). Valentina Lodovini è il nuovo pallino fisso del cinema italiano. Ok, sarà molto carina, “abbondante”, ma per il resto manca di pepe.

Insomma, Cose dell’altro mondo è un film inaspettatamente deludente, scarno, lento, che ti fa più volte controllare l’orologio. E che ti fa uscire indignato, ma non perché, come dicono dalle alte sfere, “L’italia è un paese di merda”, ma per aver speso ben 7,50 euro per vederlo…

Voto: 5



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :