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La trama (con parole mie): la famiglia Manzoni, a seguito delle soffiate del patriarca Giovanni, è costretta a riparare nel Sud della Francia per evitare che i vecchi compagni della Mafia si liberino della loro presenza. Scortati da un manipolo di fin troppo zelanti agenti, i Manzoni ribattezzati Blake porteranno una ventata di stelle e strisce e durezza da strada nella campagna della Normandia, che sarà letteralmente sconvolta dall'arrivo di questa famiglia ben oltre il disfunzionale all'interno della rodata, composta e solo apparentemente sofisticata realtà di una piccola comunità che tutto si aspetterebbe tranne un tocco certo non leggero come quello di questo gruppo di strambi ex abitanti di Brooklyn.
Luc Besson non è mai stato tra i miei favoriti, non è certo un mistero.L'autore e produttore francese, uno tra i nomi più sopravvalutati del panorama cinematografico mondiale, tolti l'exploit - fortunato, direi - di Leon e la trilogia regina delle tamarrate di Transporter, ha prodotto una quantità di schifezze inenarrabili da competizione, finendo spesso e volentieri per ricevere tempeste di bottigliate e critiche aspre quanto quelle che normalmente riservo a gente come Paul W. S. Anderson.Questo Cose nostre - Malavita, giunto al Saloon dopo essere stato piacevolmente massacrato un pò ovunque nella blogosfera, rappresenta il classico film bessoniano utile giusto per una visione dimenticabile e nulla più, prodotto wannabe made in USA che sfrutta tutti i luoghi comuni di un genere ed un cast di richiamo - Robert De Niro, stranamente non così irritante come è solito essere ultimamente, Michelle Pfeiffer, sempre bellissima nonostante l'età che avanza, Tommy Lee Jones nel suo classico ruolo da duro e la star di Glee Dianna Agron - che non riescono, però, nel complesso, a rendere il risultato davvero degno di diventare un riferimento anche minore per gli appassionati del gangster movie.Senza dubbio nulla per cui perdere davvero la pazienza, e a tratti anche quasi divertente - la sequenza della proiezione di Quei bravi ragazzi che sconfina nel metacinema mi ha onestamente stuzzicato parecchio -, eppure il gioco non regge l'ora e quarantacinque abbondante di durata, specie con alle spalle paragoni di humour nero come lo stesso già citato filmone firmato Scorsese o divertenti esperimenti come Burn after reading dei Coen, e tutto finisce fin troppo presto per apparire implausibile e stantìo, per quanto i Manzoni/Blake possano solleticare le simpatie del pubblico proprio grazie ai loro eccessi ed alle punizioni esemplari che riescono, a turno, a rifilare ai dal sottoscritto sempre detestati cugini d'oltralpe.Dunque, passando da una serie di quasi citazioni de I Soprano alle disavventure sociali e burocratiche di De Niro e congiunti, il gioco finisce per esaurire il divertimento - già non clamoroso - abbastanza in fretta, svelando principalmente la prevedibilità dell'intero lavoro - per quanto interessante possa sembrare, in questo senso, il complesso mosaico di casualità che porta il boss dei boss a scoprire la posizione del nascondiglio dei Manzoni - così come il suo telefonatissimo epilogo, tipico delle commedie - nere e non - basate sul concetto di Famiglia uscite da Hollywood nel corso delle ultime stagioni - si veda la sorpresa Come ti spaccio la famiglia, ad esempio -.Niente di nuovo sotto il sole, dunque, e nulla cui un curioso, vecchio Bob intento a reinventarsi scrittore quasi assumendo i connotati di un narratore esterno in pieno stile anglosassone - la voce fuoricampo mi ha ricordato l'approccio di Guy Ritchie a Lock&stock - possa di fatto porre rimedio: resta la delusione di non essermi potuto sfogare maggiormente su una delle mie vittime favorite nell'ambito cinematografico e qualche vago ricordo di una serata di grande svacco sul divano spinta verso i titoli di coda più dal dubbio se alzarsi o no per recuperare delle patatine o resistere pazientemente confidando solo nell'alcool.MrFord"Pullin' up at tha club in a 67 'lac
wit tha champagne color, drop top, blowin on a sack
we were rollin like some macs, peepin all foes
I got to Valet, my baby, cause she sittin on some all golds
now Lucci call those, ladies wit fitness
so we can handle our business, and let em know, jus how we kick it
it's time to let em know tha real crooks are on tha scene."French Connection - "Mr. Pookie" -
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