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Così immagino il 2020

Creato il 22 febbraio 2012 da Upilmagazine @UpilMagazine

La regione Puglia è la prima regione d’Italia per produzione di energia da fonti rinnovabili, può definirsi un “laboratorio italiano”?
Sole e vento, materie prime di cui la regione è titolare in abbondanza, hanno rappresentato in molti Comuni pugliesi un volano di crescita e sviluppo consentendo loro di consolidare i bilanci e di puntare su un aumento dell’occupazione nell’unico settore che ha visto una crescita durante la crisi.
Gli ottimi risultati ottenuti in Puglia sono stati raggiunti nonostante un quadro normativo complicato e complesso, su cui si è legiferato a livello nazionale in maniera frammentaria e tardiva, persino senza lavorare a un Piano Energetico Nazionale, come invece hanno fatto altri Paesi, la Germania per esempio, che hanno elaborato, tramite l’energia da fonti rinnovabili una vera e propria strategia di crescita e sviluppo economico con incremento del PIL e dell’occupazione.
 

Perché esiste ancora poca sintonizzazione tra il governo nazionale e quello regionale?
Perché gli interventi regionali non sono stati supportati dalla politica nazionale, per la quale l’incentivazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili non sembra essere un obiettivo prioritario. Molti interventi politici e i ritardi legiferativi posizionano, nello scenario energetico italiano, il rinnovabile come un metodo produttivo marginale e costoso presentandolo come una tematica di minore importanza rispetto ad altre questioni del Paese.
In Italia infatti le “Linee Guida” per i progetti di impianti da fonti rinnovabili previste dalla 387/2003, sono state varate solo a settembre 2010, dopo ben 7 anni di attesa. Durante questo periodo di vacatio legislativa nazionale, la Puglia ha cercato di regolamentarsi autonomamente con strumenti a tutela del territorio, come il regolamento regionale sugli impianti eolici (n. 16 / 2006), il quale definiva i siti non idonei per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili e le procedure burocratiche da seguire per l’ottenimento delle concessioni, e la legge regionale n. 31/2008.
Ancora, il Decreto Romani del 3 marzo 2011, conosciuto come Quarto Conto Energia, emesso a distanza di pochi mesi dal precedente conto energia (firmato ad agosto 2010) limita gli incentivi anche agli impianti da realizzarsi a partire da agosto 2011 e progettati con il meccanismo incentivante del Terzo Conto Energia. Vi saranno aziende che, pur avendo rispettato le norme di legge vigenti, avranno un diverso trattamento a livello di tariffe incentivanti.
 

Che cosa contrasta con lo slancio definitivo del settore?
Nel giudicare il nuovo Decreto occorre considerare il panorama complessivo che contempla sia il vincolo imposto dal Parlamento Europeo che fissa per l’Italia una quota del 17% da FER per il 2020 (rispetto al 5,2% del 2005) sia la crescita del settore industriale avuta in questi anni. Il comparto F.E.R. è infatti cresciuto del 60% dal 2008 al 2010, con un fatturato complessivo di oltre 13 miliardi di Euro nel 2010 (escludendo i settori come idroelettrico e geotermia). Gli occupati sono cresciuti di 10 mila unità tra il 2008 e il 2009, e altri 20 mila tra il 2009 e il 2010. Secondo l’Università Bocconi, se l’Italia raggiungerà nel 2020 l’obiettivo del 17% di energia da fonti rinnovabili, fissato dalla Ue, avrà creato 250 mila posti di lavoro, cioè 5 volte quelli di oggi.
La normativa appena approvata, va in direzione contraria al rispetto dei vincoli europei e alla crescita del settore. Infatti, effetti immediati saranno una riduzione della quota di energia prodotta da FER e la messa a rischio di 150 mila posti di lavoro con conseguente massiccio ricorso alla cassa integrazione da parte delle imprese.
Se volessimo fare un forte paragone significherebbe mettere in cassa integrazione tutti gli operai della Fiat in Italia.
 

In questo contesto quale via sarebbe la più efficace?
Governo e Parlamento dovrebbero lasciare da parte le polemiche nei confronti dell’impossibilità di raggiungere i target imposti dalla Comunità Europea. Essi dovrebbero sposare nella realtà dei fatti la politica continentale di investimenti e incentivazione, e lavorare nell’ottica di consolidamento dei risultati raggiunti e di creazione, sostegno e monitoraggio di una strategia di sviluppo da FER.
La creazione di una strategia nazionale e il monitoraggio della sua attuazione permetterà, attraverso anche un confronto costruttivo e collaborativo con Regioni, Comuni, Terna, Gse, aziende e associazioni di settore, di aggiornare periodicamente gli obiettivi del Piano di Azione Nazionale, ancora da scriversi, garantendo una ridefinizione degli interventi e delle priorità in funzione dell’evoluzione dei risultati raggiunti.
 

E la via più efficace per la Puglia?
Ovviare alla saturazione dell’infrastruttura elettrica, difficilmente sfruttabile per nuove connessioni nelle zone a maggior richiesta; attrarre investimenti locali con i conseguenti benefici economici ed occupazionali sul territorio che questi producono; accelerare le procedure autorizzative “virtuose” su siti “validi” riducendo i tempi di istruttoria; abbattere i tentativi di elusione del procedimento unico regionale, attraverso cui impianti fotovoltaici frazionati e limitrofi, la cui titolarità è riconducibile ad un unico soggetto, sono presentati in DIA.
È necessario poi perseguire la strada dell’incentivo alla micro generazione, proseguendo sulla strada già lanciata dal Presidente Vendola siglando accordi e protocolli d’intesa.
Ma quello che vogliamo veramente fare è incentivare una politica energetica regionale che ci faccia essere leader non solo nella produzione di energia ma anche nel suo giusto utilizzo, diventando la regione con la maggiore efficienza energetica del paese.
 

Efficientamento energetico e produzione pulita sono gli obiettivi finali?
I temi sul tavolo sono tre e riguardano senz’altro l’efficientamento energetico delle strutture civili e industriali esistenti; la produzione pulita ed efficiente di energia (termica ed elettrica) da fonte rinnovabile e da fonte tradizionale nell’ottica della garanzia della continuità della fornitura di energia; la tendenza entro il 2050 ad abbattere fino al 95% la produzione di energia con il ricorso a sostanze contenenti carbonio.
Al primo tema è legato l’enorme potenziale risparmio (circa il 30% dei consumi di energia è di origine “civile”) generato dalle corrette pratiche costruttive nella realizzazione dei manufatti edilizi finalizzati al contenimento delle attività umane e al controllo dei parametri di benessere delle persone. Fattore che rappresenta sempre più un’esigenza imprescindibile per svolgere correttamente in ambienti ospitali e sicuri le attività di vita ordinaria, di lavoro e del tempo libero.
Su questi temi in Puglia stiamo lavorando con le Aree Vaste: Bari (con 12 Comuni), Valle d’Itria (con 4 Comuni) e soprattutto Casarano (con 69 Comuni). Con il finanziamento dell’efficientamento energetico degli edifici pubblici, la Regione punta a garantire produzione d’energia e risparmio energetico nella gran parte delle scuole delle 3 Aree Vaste, ma anche a stimolare una cultura tesa alla riduzione dei consumi di energia e al rispetto dell’ambiente.
 

Quali meccanismi operativi e legislativi possono chiudere positivamente il cerchio?
Sono il completamento della filiera dell’energia e l’introduzione del federalismo energetico.
Sul primo tema, particolarmente importante il sostegno alla ricerca e all’innovazione che in Puglia diventa concreto con riferimento al finanziamento degli investimenti delle imprese in nuove tecnologie o nuovi processi o nuovi materiali. Tante le imprese che abbiamo finanziato nell’ultimo periodo in tutto il territorio regionale.
Sul secondo tema importante l’impegno per promuovere una vera logica federalista anche sull’energia in modo che i territori dove questa si produce paghino meno in bolletta.
Il governo, che pure ha fatto del Federalismo la sua bandiera, è sordo su questo tema e la Lega si mostra nemica.
Occorre allora un gioco di squadra, per il bene della Puglia, che ci porti a guadagnare anche i frutti delle eccellenze!!!
 


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