E allora siamo ottimi a manifestare contro il femminicidio, contro l'omofobia, contro tante ingiustizie sociali, ci indignamo se il signor Barilla esprime la sua contrarietà alle famiglie omosessuali, ci indignamo contro la Lega che vorrebbe affondare i barconi degli immigrati prima che tocchino le coste del nostro Bel Paese, ci indignamo quando vengono violentati i bambini, ci indignamo quando le donne vengono stuprate agli angoli delle vie o quando gli omosessuali vengono pestati per le vie del centro (ci indignamo un pò meno quando vengono torturati o discriminati i disabili o quando vengono perseguitati anche con le parole i Cristiani) e via con migliaia di indignazioni che quotidianamente invadono i social network, le salette caffè, i bar, le piazze e le vie del centro nelle manifestazioni.
Siamo il Paese degli indignati praticamente, coloro che attenti a ogni aspetto della vita umana denunciano e condannano ogni ingiustizia e ogni sopruso... GIUSTISSIMO, EVVIVA!!!
Guai a non indignarsi, guai a non denunciare e a non sentirsi sensibili contro il male di chi sopprime!
Ma poi?? Cosa facciamo poi? Una volta che ci siamo indignati e che abbiamo urlato il nostro rigetto verso certe tendenze sociali e contro queste brutture dell'umana natura cosa facciamo? Come ci poniamo poi nei confronti di situazioni difficili che ci capitano sotto mano?
Quanti di noi effettivamente se si trovassero davanti ad uno stupro correrebbero a soccorrere la sventurata? Quanti di noi effettivamente se si trovassero di fronte alle sevizie contro un omosessuale correrebbero in suo soccorso rischiando magari la propria incolumità??
Io son sicurissimo, anche perchè ho conosciuto dei casi di persone che in prima linea si gettano ad aiutare e a soccorrere chi soffre schierandosi con chi è maltrattato, che qualcuno ci sia ma...
Ma purtroppo nella mentalità media (togliamo quindi questi eroi che fanno onore alla nostra società) una volta indignati ci si rassegna alla realtà, si abbasano le armi e i toni e si riprende la quotidianità nel silenzio e nell'accettazione di ciò che è e non può essere cambiato.A gran voce oggi si urla alla legge contro questo e contro quello, si è approvata la legge contro il femminicidio (giustissima) contro il reato di stolker (giustissima), si approverà quella contro l'omofobia (giustissima), ma qualcuno sta guardando a ciò che c'è dentro questi reati??
Si chiede la legge per punire, ma si sta chiedendo una legge anche per educare a non delinquere più??
Mi vorrei soffermare su questo, sul fatto che oggi neri di rabbia verso le ingiustizie e colti dal paladino senso di giustizia vogliamo che chi delinque paghi i propri reati e i propri errori, che chi sbaglia sconti la pena perchè chi fa soffrire deve soffrire, deve capire il suo sbaglio nella sofferenza della galera, deve stare lontano dal resto della società perchè segnato come peccatore e, quindi, pericolo potenziale per il resto della comunità.Chi sbaglia deve pagare e su questo non ci piove, ma cosa facciamo per impedire che si sbagli??
Quale legge stiamo chiedendo oggi per introdurre nelle scuole l'educazione alla vita??Quale legge stiamo chiedendo oggi per chiedere che le strutture educative, gli oratori, i centri sociali, le opere che formano la coscienza dei ragazzi abbiano risorse e spazi per dare a chi un domani potrebbe potenzialmente sbagliare gli strumenti per discernere il bene dal male??
Quale legge stiamo chiedendo oggi perchè i genitori abbiano il tempo e le forze di educare i propri figli??
Quale legge stiamo chiedendo oggi perchè gli insegnanti oltre a insegnare le tabelline siano tutelati come maestri di vita (come fortunatamente lo son stati per me e ai quali sarò sempre grato)??
Quale legge stiamo chiedendo oggi perchè si formino nelle università e nei centri adeguati educatori per i giovani ed educatori per recuperare chi ha commesso un errore e ora marcisce in carcere senza potersi effettivamente rendere conto del proprio errore??
Quale legge stiamo chiedendo oggi per insegnare ai nostri giovani, il nostro futuro, cosa è bene e cosa è male??
Son certo che gli sbraiti su facebook, twitter o gli striscioni in piazza non siano del tutto sufficienti a formare una società di persone che sanno discernere il valore di un gesto, son convinto che una legge e uno Stato che sanno solo punire non siano promotori di legalità e di tutela, son convinto che quello che stiamo facendo oggi non sia sufficiente (forse è anche inutile per come è formulato visto che le leggi in materia ci sono già) a difendere i più deboli come vorremmo davvero far credere!!
Il giustizialismo non porta a una società sana, porta ad una società vendicativa e intollerante.