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Costa Concordia. Inizia il recupero dal Giglio

Creato il 13 settembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Costa Concordia, Giglio, recupero

Photo credit: Rvongher / Wikipedia / CC BY-SA 3.0

21.42 di venti mesi fa: un urto tremendo contro uno scoglio nei pressi dell’Isola del Giglio creò uno squarcio di settanta metri nello scafo della Costa Concordia.
Le stime dei feriti, dei morti e dei dispersi cresceva di ora in ora, arrivando a un risultato definitivo agghiacciante: trenta morti e due dispersi. Oggi, dopo mesi di previsioni incerte sul recupero di quella enorme città galleggiante arenata sugli scogli, finalmente si ha una data certa: lunedì 16 settembre, alle 6 del mattino, avverrà l’operazione di rotazione in posizione verticale del relitto. Il capo della Protezione Civile Gabrielli, nella conferenza stampa tenuta ieri, ha espresso i suoi timori per l’operazione parbuckling: “Come tutte le cose mai sperimentate prima, ci sono elementi di incertezza e non lo dico perché voglio mettere le mani avanti riguardo a eventuali conseguenze, ma solo per far capire bene di cosa stiamo parlando”. Il rischio maggiore difatti risiede nella capacità delle struttura di resistere agli sforzi a cui verrà sottoposta. La nave, pesante 114.000 tonnellate e lunga trecento metri, dovrà essere ruotata di sessantacinque gradi dalla posizione attuale. Per far ciò sono state create delle strutture in acciaio di oltre trentamila tonnellate, ovvero quattro volte il peso della Tour Eiffel. Ma se il raddrizzamento della Costa è vicino, la sua rimozione è invece ben lontana. Difatti, dopo venti mesi di studi, trattative e lavori, il relitto rimarrà davanti al Giglio almeno fino a primavera. Il prefetto Gabrielli spiega infatti che sarà necessario verificare le condizioni della fiancata sommersa e in secondo luogo la nave dovrà essere sollevata di due metri per non far collidere con il fondale cinque dei cassoni che si trovano sulla fiancata di dritta. L’ultima precisazione che il prefetto ci tiene a fare è inerente ai costi di questo immane recupero da seicento milioni di euro è: “tutti i costi dell’intervento sono a carico della Costa e delle assicurazioni, per il contribuente italiano l’operazione è a costo zero”.


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