Magazine

(Co)sta sfiga!

Creato il 11 marzo 2012 da Lundici @lundici_it

La Concordia come il Titanic, la Allegra come Moby Prince. Insomma due mesi sfortunati per la Compagnia Costa (e fortunatissimi per i talk televisivi). Tutto inizia quel maledetto 13 gennaio 2012 con…l’urto della Concordia con uno scoglio nei pressi dell’Isola del Ciglio.

“](Co)sta sfiga!

"Sono scivolato e mi sono ritrovato nella scialuppa" [F. Schettino

Scene apocalittichecapitan Schettino

Resoconto finale: venticinque morti, tra cui una bambina, il capitano agli arresti domiciliari e la bella moldava che centellina scoop come nemmeno Signorini saprebbe fare!

Un mese dopo al largo delle Seychelles un incendio originatosi nella sala macchine rischia di bruciare la lussuosa “Costa Allegra”; il capitano non fugge ma oltre all’incendio deve domare anche gli animi dei passeggeri che, rimasti senza elettricità, aria condizionata e cibo, hanno perso anche parte del loro buon senso.

Già, si parla di liti furibonde per una sdraio su cui sedersi o per il punto di sosta dove a quanto pare tirava più vento. Morale della disavventura: la “Allegra” rimorchiata da due pescherecci e la Costa che come “rimborso” offre una vacanza total lusso alle Seychelles ai suoi passeggeri.

(Co)sta sfiga!

Il Vespone nazionale

E mentre la Costa cerca di limitare i danni economici e penali e di recuperare l’immagine dei tempi d’oro…la D’Urso, la Venier, Giletti e il Vespone nazionale si sfregano le mani o – come nell’ultimo caso – passano il lucido sul plastico e scaldano le note della colonna sonora dei “Pirati dei Caraibi”.

Eh si, perché “noi” telespettatori siamo curiosi, vogliamo sapere tutto, dire la nostra e magari sostituirci ai giudici con processi mediatici in cui il senno se ne va a largo (mi si passi la licenza poetica).

Ed è così che abbiamo saputo del bacio appassionato tra Capitano mio capitano Schettino e Domnica la bella moldava, della loro cena romantica e di quella notte d’amore non vissuta (perbacco!) per quel maledetto urto…d’altronde a noi che ci importa di Dayana che è morta a cinque anni per la negligenza di Schettino!

Abbiamo saputo che mentre c’erano ancora corpi da cercare i sommozzatori hanno fatto riemergere un crocifisso e una statua della Madonna con buona pace del cappellano di bordo…Abbiamo saputo che a bordo c’era anche un prete con la madre (avevate pensato all’amante, eh?) che aveva detto ai suoi parrocchiani che si sarebbe assentato per un ritiro spirituale…

Insomma abbiamo saputo tutto e di più: curiosità, frivolezze, storie…ma abbiamo tralasciato qualcosa. Sì. Abbiamo tralasciato o non ricordato chi è morto per cedere il proprio posto sulla scialuppa ad un bambino, abbiamo sorvolato su chi su quella nave e dalla capitaneria di porto ha svolto perfettamente il suo lavoro, lasciando la nave per ultimo col rischio di rimanerci su quella nave.

(Co)sta sfiga!

Jonathan Paturi, cuoco sulla 'Concordia': "Abbiamo fatto quattro viaggi avanti e indietro con le scialuppe"

Non abbiamo ricordato chi in quella crociera aveva visto esaudirsi il sogno di una vita, chi si trovava lì per premiarsi dopo un’intera vita di sacrifici. No, non sono stati ricordati! E sapete perché? Perché loro non fanno notizia, perché storie “così” rattristano il pomeriggio. E poi in tutto ciò c’è chi ha voluto trarre profitto e visibilità…Già, gli sciacalli sono sempre in agguato… basti pensare al sedicente avvocato che ha messo in giro la notizia (falsa) della donna che a causa dell’urto ha avuto un aborto spontaneo…naturalmente giornali professionali e trasmissioni pseudo-giornalistiche hanno abboccato come pesci all’amo, perché questo non è solo uno scoop, una notizia di cui parlare…questa può essere una storia da poter riciclare ad esempio nella puntata: “Aborto spontaneo: quanto soffre la donna?”.

Ed è così che da quel 13 gennaio è iniziato questo circo mediatico che ci indigna ed affascina allo stesso tempo..e adesso da bravi telespettatori aspettiamo con ansia il prossimo scoop, la prossima puntata della fiction targata Costa…e magari mentre aspettiamo che un’altra tragedia ci coinvolga, i venticinque morti della Concordia diventano solo echi, fantasmi dimenticati! D’altronde come cantava Freddie Mercury: “The show must go on!”


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :