Si può non amare e non stimare Berlusconi e i suoi ministri (non li amo e non li stimo granché), però vedendo Robinson, la nuova trasmissione andata in onda ieri sera su RaiTre, è lecito chiedersi se talvolta ci sia poi tutta questa differenza tra chi avversa Berlusconi e chi lo difende. La conduttrice del programma Luisella Costamagna, a mio modesto avviso, non ha fatto segnare un punto a favore degli antiberlusconiani avendo inanellato di fronte all’interlocutrice On. Mara Carfagna, ex Ministro delle Pari Opportunità in quota PDL, una serie di affermazioni e domande francamente avvilenti. Mara Carfagna mi è piaciuta di più quando ha ribattuto alle ciance fatte in studio sugli apprezzamenti di Berlusconi nei suoi riguardi e altre quisquilie: “Non devo essere tenuta a dire, a raccontare quelli che sono i suoi difetti. Questo dovrebbe far parte di una trasmissione di gossip, siccome io sono venuta qui pensando che questa fosse una trasmissione di approfondimento politico, mi rifiuto di parlare di gossip. Questo lo faccio anche per lei, perché farei un torto alla sua intelligenza, al suo spessore, alla sua autorevolezza”. Ricordo molto bene l’esuberanza narcisistica della Costamagna in varie trasmissioni su La7, la sua innata incapacità a interloquire con l’ospite, l’invadenza e tante altre mancanze che ci fanno rimpiangere le cariatidi della vecchia tv. Mi domando che razza di stile giornalistico sia quello che si mette a chiacchierare davanti alle telecamere come in un salone da parrucchiere, sfogliando le riviste e gingillandosi con i pettegolezzi. E questo vale anche per certi maschietti del video, ridotti a inciuciare con discorsi da Bar Sport. Se Berlusconi con il suo esempio ha portato in Italia un decadimento effettivo del linguaggio politico, nonché della pratica politica, mi sembra che dall’altra parte si faccia molta fatica a brillare dimostrando ben altre qualità…