Non possiamo più sbattercene il cazzo! Siamo in troppi, decisamente troppi su questo insulso pianetucolo! Fra pochi mesi potremmo giungere alla cifra di 7 miliardi! La crisi dell'aumento demografico in cui non l'Europa, non le Americhe, ma l'intero pianeta versa da metà dello scorso secolo (nel 1950 eravamo circa 2,5 miliardi) continua a peggiorare a vista d'occhio e a coinvolgere ogni aspetto della vita dell'uomo. Nessuno ha veramente il coraggio di occuparsene e francamente non capisco il perchè: quando c'è da alzare le tasse, fare la guerra, promuovere leggi discutibili, i governi di mezzo mondo non si fanno alcuno scrupolo nel produrre queste azioni. A livello di crescita demografica però, non è mai nemmeno iniziato un vero dibattito fra le alte sfere amministrative del globo. Vero è che i tassi di crescita più forsennati sono in paesi in via di sviluppo (Cina e India in testa) e in paesi del terzo mondo, come l' Africa Subsahariana; tuttavia essendo la Logica e la Razionalità scevre da connotati etico\politici e sociali, anche i gerarchi capital-comunisti cinesi o i buracrati indiani possono chiaramente capire quali danni comporti alla vita dell'uomo il proliferare incontrollato di esseri umani. Il tasso di natalità sta scendendo, anzi, è sceso vertiginosamente dal 1950 ad oggi; come pure però quello di mortalità, dunque com'è quasi Lapalissiano, il mondo sta per compiere una notevole svolta all'invecchiamento: più vecchi significa più pensioni da pagare (o cancellarle del tutto), spese sanitarie più alte ecc. ecc.Purtroppo non ci si è mai veramente posti il problema del limite della crescita, perchè si: anche la crescita ha dei limiti! Le teorie di Karl Marx suggerirebbero che il modello "capitalista" neoliberista di crescita cieca ha innestato nella sovrastruttura l'idea di fondo che le risorse umane debbano aumentare per alimentare il ciclo malato della crescita stessa. Un paradosso infinito che con le macchine è stato risolto sprecando e buttando: si creano macchine deteriorabili e spazzolini che vanno buttati dopo pochi mesi perchè le aziende che li producano possano continuare ad aumentarne le vendite: servono però sempre più patenti e sempre più nuovi denti da lavare; spero di aver reso bene l'idea con questo esempio cazzuto.Altro fattore da prendere in considerazione è la coscienza: dei problemi sopra elencati una parte del mondo scientifico\accademico è a conoscenza da decenni: i campanelli d'allarme sono arrivati nel 1972 quando al Club di Roma è stato presentato "Limits to Growth" (2), ma la stampa e le amministrazioni, nonchè buona parte del mondo accademico, non ha preso la cosa troppo sul serio.E le soluzioni? Avevo già esposto parte di queste considerazioni nel post "Sostiene Petrelli" ed è stato doveroso citare (beh in realtà sono stati RobyDick e Petrolio a farlo) il noto Thomas Malthus, che forse per primo a fine diciottesimo secolo, si pose il problema. Lo studioso Inglese parlava di 4 rimedi:Morti per fame (Carestie)Morti per malattia (Epidemie)Controllo preventivo (allora era la castità)Morti per mano di uomo (Guerra)Di questi quattro solamente due sono controllabili da noi bestioline (in realtà tutti e quattro, ma per carestie ed epidemie è ancora piuttosto difficile su larga scala) ma in questo momento temo che il controllo delle nascite possa fare ben poco. Mi piace pensare che colonizzeremo il nostro satellite (la Luna) e il pianeta rosso, Marte. Ma siamo lontani anni luce dalla verità, sia con gli esposti di T.M. sia con le mie fantasie astrocazzioidi. Ritorno sempre a citare "Limits to Growth" (e ringrazio Beppe Caravita per avermi fatto conoscere questo studio) e le variegate soluzioni, se ne trovano anche alcuni accenni sulla pagina di Wikipedia. Mi pare chiaro però che il tempo sia sempre meno e che è utopico pensare che i governi mondiali fatti di lobbysti rincoglioniti possano prendere in mano la situazione. Meditatiamo e Risolviamo.
No, noi non siamo "lì". Ci eravamo 12 anni fa....