Come suggerisce il titolo, Fargo è una serie tratta dall’omonimo film del 1996 dei fratelli Coen, qui in versione di produttori esecutivi. La visione cinica e nichilista, l’umorismo nero e le distese di neve sono le stesse della pellicola vincitrice agli Oscar (sceneggiatura e attrice protagonista Frances McDormand), come anche alcuni personaggi, ispirati alla versione cinematografica. Tra i protagonisti Colin Hanks, figlio del grande attore Tom Hanks, che nella serie veste i panni dell’agente Gus Grimly, nel cast anche l’irresistibile Billy Bob Thornton al suo fianco Martin Freeman, Kate Walsh e Allison Tolman che interpreta l’agente di polizia, raccogliendo l’eredità di Frances McDormand vincitrice dell’Oscar come migliore attrice nel film dei fratelli Coen.
La trama, però, è diversa e, dopo questa prima stagione sfornerà nuove storie e attori (i primi reclutati sono Kirsten Dunst e Jesse Plemons), nello stile delle antologie televisive alla True Detective e American Horror Story. La seconda saga verrà trasmessa negli Stati Uniti nell’autunno del 2015, e sarà ambientata nel 1979 nelle città di Sioux Falls, Luverne e Fargo, negli stati del North Dakota del South Dakota. Si chiamerà sempre Fargo perché, come ha spiegato il creatore Noah Hawley: “È una parola evocativa: per noi è diventata una sorta di metafora. È uno stato mentale: è un caso di vero crimine che però non è accaduto realmente”. Nell’attesa, vale la pena seguire questa prima tornata di puntate, che schiera un cast eccezionale e un racconto avvincente. Un capolavoro sbarcato in Italia da qualche giorno, dopo aver ottenuto successo di pubblico e critica negli Usa, inclusi tre Emmy, di cui uno alla migliore miniserie dell’anno, che è già sotto i riflettori di un party intriso di glamour. Per celebrare il debutto della nuova serie, Vanity Fair e Sky Atlantic hanno realizzato “On Set Party”, l’evento che si è svolto presso l’Hotel Royal e Golf di Courmayeur per ricreare l’ambientazione del film alla presenza dello staff vestito in stile Fargo con un’atmosfera riscaldata da bracieri giganti e accompagnamento musicale a cura del maestro Dino Siani, celebre pianista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra italiano, che ha suonato al pianoforte brani musicali tratti da famosi film noir.
Tra le personalità del mondo del cinema e della cultura presenti all’evento anche il regista Gabriele Salvatore, premio oscar per il film Mediterraneo. Durante la serata è stato assegnato il premio Vanity Fair International Award for Cinematic Excellence, a Colin Hanks che non ha potuto ritirare per motivi personali e in sua vece Antonio Visca, direttore di rete Sky Altantic HD. La motivazione del premio nelle parole di direttore, Luca Dini: “Un paio di anni fa, la nostra critica cinematografica Mariarosa Mancuso ipotizzava in un articolo che «fosse ancora vivo Shakespeare, scriverebbe per la Tv». I fratelli Coen e Noah Hawley sono i degni eredi del Bardo e, se mai ci fosse stato bisogno di dimostrare che la Tv di qualità non è inferiore al cinema di qualità, Fargo ne è la prova perfetta. Per questo siamo fieri di dare a Fargo, la miglior serie dell’anno, il Vanity Fair International Award for Cinematic Excellence, e di consegnarlo a un attore straordinario come Colin Hanks”.La serie Fargo racconta di un episodio di cronaca accaduto in una città dello stato del Minnesota: non è però un remake del film, è più «un remix», come l’ha definita l’Atlantic. Del film riprende l’ambientazione, le atmosfere e l’idea alla base della trama, ma la storia e i personaggi raccontati sono differenti, anche se l’impronta dei Fratelli Coen si vede nei molti richiami al Fargo del grande schermo. Come nel lungometraggio, all’inizio di ogni episodio si racconta che la vicenda narrata è ispirata a dei fatti reali avvenuti in Minnesota nel 2006, anche se in realtà non è vero. Ci sono tracce di “Non è un paese per vecchi”, nella dura competizione di uomini non infallibili contro un male apparentemente inarrestabile, di “A Serious Man”, ponendo la questione di come sarebbe la vita se Dio fosse presente attivamente nel nostro mondo, un dio del Vecchio Testamento che mette alla prova e giudica. C’è la teoria del disequilibrio in Fargo e nulla è come sembra. In questo teatro dell’assurdo, ci si interroga spesso sul senso della storia, a tratti grottesca e incomprensibile, mentre il bianco surreale, lo humor nero e le macchie di sangue sporcano casualmente la candida neve. Il cittadino modello si trasforma in assassino, il forestiero uccide su richiesta e il poliziotto non ha tutte le risposte in tasca. Poi c’è la scelta di ambientare le vicende in piccole città di provincia, quelle dove sembra non succeda mai nulla, e invece… Senza spolverare, per questo inverno vi suggeriamo di affondare cerebralmente in questa serie e di prestare molta attenzione alla palettina raschiaghiaccio.
di Valeria Ventrella per Oggialcinema.net
Crediti foto: Condé Nast