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Crank: quando la poesia è impegno sociale

Creato il 10 maggio 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori e lettrici, 
ho da poco terminato di leggere un libro "difficile", non solo per la tematica, ossia la tossicodipendenza, ma anche per la modalità espressiva scelta. Il verso libero. Sto parlando di Crank, romanzo in versi di Ellen Hopkins. Crudo, sconvolgente e doloroso. La storia di una discesa all'inferno compiuta a sedici anni.
Crank: quando la poesia è impegno socialeTrama:
Attraverso le ipnotiche alchimie del verso libero, Ellen Hopkins narra, basandosi sulla sua esperienza autobiografica di madre di una ragazza tossicodipendente, la storia di una dipendenza e una ribellione adolescenziali e delle fragili strategie di una rinascita. Crank, primo romanzo in versi, cui seguono Burned e Fall out, è entrato nella bestseller list del New York Times, conquistando centinaia di migliaia di giovani lettori e ottenendo più di quindici ristampe. In America, i romanzi della serie di Crank hanno venduto oltre un milione di copie. Ripetutamente banditi dalle scuole e dalle biblioteche americane, i libri della Hopkins sono diventati negli Stati Uniti un simbolo della libertà di pensiero e della lotta a ogni forma di censura. Kristina Georgia Snow è la figlia perfetta: una studentessa modello, seria e tranquilla. Quando si trasferisce a casa del padre la sua vita cambia: la ragazza giudiziosa scompare e una nuova personalità sembra emergere, quella di Bree. L’incontro con il mostro, Crank, avverrà per opera di Adam, il ragazzo dei suoi sogni, tutto muscoli scolpiti e sorrisi smaglianti, di cui lei si innamorerà, senza realizzare che quell’amore ne farà a pezzi la vitalità, la giovinezza, l’entusiasmo. Quella che inizialmente sembrava una montagna russa di emozioni e di svaghi ben presto si trasformerà nell’inferno della dipendenza e di una totale perdita di controllo. Bree tenterà di trovare una via di scampo, tra mille difficoltà, e la sua sarà una battaglia per recuperare la sua anima e la sua mente: in altri termini, la sua vita



RECENSIONEAvevo già letto le prime pagine di questo volume in inglese, grazie alla funzione Inside offerta da Amazon uk. (di cui sono una grossa cliente xD). Mi aveva conquistato la musicalità del verso libero e insieme la scelta del linguaggio, privo di sovracostruzioni e di agevole comprensione. Per questo motivo, voglio fare un plauso alla traduttrice Velia Februari che ha saputo cogliere e trasformare con precisione quasi chirurgica le sensazioni evocate dalla lettura in lingua originale. Non era facile, visto che si tratta di un testo poetico, ma c'è riuscita in pieno.
Crank: quando la poesia è impegno socialeLa storia è scarna, maledettamente realistica. Kristina, adolescente in cerca di identità, decide di passare parte delle ferie estive con il padre che non vede da otto anni. La ragazza non sopporta la madre, scrittrice fallita, il patrigno e i fratelli, che percepisce come distanti, alieni. Ma all'arrivo in aeroporto, la disillusione di Kristina è tanta. Sua madre aveva avuto ragione  a lasciare il marito. Il padre è un uomo laido, abbandonato a se stesso che vive in un appartamento lercio. Un fallito, insomma, cui non interessa minimamente recuperare il rapporto con la figlia, confusa da quell'accoglienza così sconclusionata. 
Nello squallido casermone dove il padre abita, Kristina incontra Adam, detto Buddy. E' un maschio favoloso, o almeno così appare agli occhi di lei. Lui, scafato e privo di remore, la avvicina; lei si sente inadeguata dinanzi a un ragazzo che sembra già un uomo, così tira fuori una sorta di alter ego. Una presenza silente, che vive nei bassifondi della coscienza, in cui lei non si riconosce affatto; eppure è parte di lei. E' Bree, una ragazza disinibita, sicura di sé, sfrontata. Bree rappresenta la femminilità in boccio che è già consapevole del suo potere, la voglia di esplorare i propri limiti tipica di ogni adolescente, priva di ripensamenti, con quella sensazione di onnipotenza che fa sentire terribilmente vivi, portandoci ad azioni stupide; una forza pura e vitale che, nel caso di specie, viene incanalata in maniera deleteria.
I complimenti di Adam, le tenerezze ruvide e un po' smaccate hanno su Bree l'effetto di un fertilizzante: la sua potenza rispetto alla timida Kristina cresce a dismisura. Infine una sera, al bowling arriva la droga: cocaina. E' così che Kristina incontra il mostro. Presa dalla voglia di sperimentare ancora e dal timore di apparire debole, la ragazza ne assume una dose notevole che la manda in trip per giorni. Il padre di Kristina non fa una grinza quando si rende conto che la figlia frequenta un tipo come Adam, anzi. Lui sa bene che il ragazzo viene da una famiglia di tossicodipendenti e che lui stesso lo è, ma non se ne cura, visto che anche il padre della protagonista non disdegna cocaina, fumo et similia. L'unico interesse che ha è spaere se sua figlia ha rapporti sessuali con Adam oppure no.
Crank: quando la poesia è impegno socialeKristina/Bree è ubriaca dalle sensazioni che la cocaina le lascia addosso: energia pura, una scarica di adrenalina che la tiene sveglia e che le regala una tempesta di euforia. Ma d'altra parte c'è la caduta degli effetti: la stanchezza, l'inappetenza, le crisi di sonno che la lasciano spossata, i pianti immotivati. Quell'estate Kristina dice addio alla propria innocenza. E non è un'affermazione che ha una valenza meramente sessuale. Si tratta della perdita delle illusioni, della più o meno cosciente distruzione della propria bellezza interiore, della capacità di credere in qualcosa che non sia la ricerca di un benessere chimico ed effimero. Perché Kristina, una volta tornata a casa, è un'altra persona. 
Diviene Bree: una bugiarda patologica che deruba la madre e il patrigno per comprarsi la droga, che allontana le amicizie di una vita per cercare altri adepti del mostro, che scappa di casa, arriva a spacciare per comprarsi le dosi.
Tra le figure che la accompagnano in questa nuova vita c'è Robyn, colei che la porterà ancora più in basso verso l'autodistruzione spiegandole come farsi di crack; Brendan, tossico, spacciatore e responsabile dello stupro che determinerà la gravidanza di Kristina; Chase, l'unica persona che sembra tenere alla ragazza. La vita di Kristina è tutta un alternarsi tra lei e Bree, tra il disperato tentativo di rialzarsi dall'incubo in cui è caduta e una finta sicurezza fatta di sensazioni alterate e vuoti incolmabili, pura espressione della dipendenza dagli stupefacenti. E anche se il finale sembra essere illuminato dalla speranza, si comprende che il mostro è lì, in agguato e che non lascerà Kristina libera.
Crank è un libro che fa male. Come ho scritto nell'anteprima, non è un tenero volume per adolescenti in cerca del primo amore. Non ha la forza drammatica e crudele di Christiane F. e I ragazzi dello zoo di Berlino (libro cult degli anni Ottanta sulla tossicodipendenza, N.d.R.) ma non è meno crudo, meno doloroso. Non è un reportage: è una confessione accorata. Parla di una figlia che si perde, ma si comprende bene che è una madre a scriverlo: una persona che si chiede se avrebbe potuto fare di più per la propria figlia. Quella di Kristina è una storia fin troppo simile a mille altre, dove la tossicodipendenza prende la persona e la trasforma in qualcuno di completamente diverso: in qualcun che si abbassa a compiere furti, a spacciare droga, a prostituirsi pur di placare la fame chimica che si impossessa di lei.
Crank: quando la poesia è impegno socialeCrank rappresenta in modo concreto come la droga possa insinuarsi nella normalità di una famiglia disintegrandola dal suo interno. E' un tarlo. Kristina aveva una vita normale, con buoni voti a scuola, amiche del cuore, in attesa del ragazzo giusto. Adolescente simile a milioni di altre adolescenti su questo pianeta. Cosa non le ha fatto dire di no, quando Adam le ha offerto la prima sniffata? Non lo sappiano. Si tratta di quel quid imponderabile che può essere definito stupidità o immaturità. Ma è quel quid che cambia la vita per sempre.
Come Christiane, la protagonista di Crank ha l'idea di poter staccare dalla droga, di poter essere più forte del mostro quando vuole lei; come Christiane, le sue uniche amicizie sono quelle che possono comprendere il suo bisogno. Crank è il ritratto lucido e addolorato di una distruzione, della perdita di speranza e di opportunità di una vita in boccio. La tossicodipendenza asciuga ogni risorsa. Fa terra bruciata dentro e fuori. Nessuno si fida di un tossico. E il drogato smette  di credere in se stesso. Fine dei giochi.
La Hopkins descrive queste sensazioni con una forza intrisa di poesia. Merito della formula espressiva, sicuramente, ma anche della profonda umanità che lei trasfonde nei versi. Non vi è compiacimento nei versi, né morbosa attenzione per i particolari. Vi è la malinconica, struggente sensazione di perdita, che passa dalle pagine al cuore del lettore; c'è il dolore di aver perso il rapporto affettivo con la propria madre, percepita come distante e futile... per poi scoprire che è l'unica persona che riesce ad amarti nonostante tutto. In particolare, l'Autrice riesce a descrivere con forza il rapporto dicotomico che lega la protagonista alla droga, un legame più forte di quello che lega Kristina al piccolo figlio per cui lei cerca di smettere. Non vi è un finale liberatorio. La speranza è sotto assedio perché Crank è un mostro, ma è anche consolatore, amico, padre e madre. Il suo abbraccio soffoca e consola, uccide e rende vivi. Ed è pressoché impossibile rinunciare al suo amore malato.
A volte vorrei avvolgermi in una palla e rotolare via. A volte vorrei solo morire. Perché solo una cosa può farmi tornare il sorriso. Il crank è molto più di una droga. E' una ragione di vita. Puoi voltargli le spalle. Ma andartene davvero, no, non puoi. Il mostro mi parlerà per sempre. E oggi, mi chiama fuori dalla porta.
L'AUTRICE: 
Ellen Hopkins è nata a Palm Springs, in California. Scrive poesie dall’età di nove anni. Ha iniziato la sua carriera come scrittrice di non-fiction per ragazzi, pubblicando all’incirca venti libri. Nel 2004 esordisce con Crank, il suo primo romanzo in versi, cui seguiranno Burned, Impulse, Identical, Glass, Tricks e Fall out, tutti editi negli Stati Uniti da Simon & Schuster.

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