“Il linguaggio è la più bella creazione della capacità poetica umana, una poesia sempre in divenire, si trasforma e non è mai compiuta”.
Wilhelm Schlegel
Quante sono le lettere dell’alfabeto? Una ventina, circa. E i suoni? Un po’ di più. E le parole? Molte, molte di più. E le frasi, i discorsi possibili? Un numero infinito. E’ uno degli aspetti della creatività del linguaggio, creare un numero infinito di discorsi a partire da un numero di unità ristretto.
Ma la creatività linguistica non si esaurisce in questa potenzialità di sistema: basta darla in mano ai bambini, o ai poeti (in senso lato), e nasce qualcosa: nuove parole o nuove lingue, immaginarie e non solo.
Da dove parte tutto questo? A volte, da tante, ma tante mandorle tutte imbarattolate, a volte da un’improvvisa pioggia estiva, una bimba che non la teme e si lancia a capofitto sotto le sue mille docce d’acqua.
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“Al Barildim Gotfano”. Creatività linguistica e lingue immaginarie. (Parol on line, aprile 1998), di Paolo Albani
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