- CLEO:la religione è l’oppio dei popoli lo disse anche Carlo Marx.
C’era una volta il regno dove i sudditi erano credenti tanto ferventi che non avevano bisogno di accendere il riscaldamento. La religione produsse un risparmio energetico enorme; i Comuni ripristinarono il Feudo mentre l’Euro rimase ma solo per gli scambi intereligiosi. La ricchezza, diffusa con la pratica della carità, permise di eliminare la povertà. Perché i sudditi non dimenticassero e continuassero ad essere ferventi credenti fu istituito il Museo della miseria più nera con fotografie che ritraevano i poveri morti sotto le panchine delle metropolitane e dei giardini. L’osservanza religiosa permise di avere famiglie con miliardi di creato che permisero alla alterigia feudalesca di raggiungere la piena occupazione con posto fisso e vicino ai genitori. Il lavoro era scaturito dall’amore per l’ambiente che esplose in tutti coloro quando rinunciarono al potente egoismo. Allora furono fatti progetti di recupero per rendere l’aria e l’acqua pure e limpide; perché la terra non fosse più rapinata delle proprie sostanze e riempita di velenosi rifiuti; furono attuati a livello di massa e gratuiti gli studi classici che svilupparono la creatività che produsse fantastiche invenzioni e scoperte per muoversi velocemente e senza danni; furono sviluppate le ricerche storiche che permisero delle conoscenze tali che portarono alla eliminazione di tutte le armi e di tutte le macchine belliche; i martiri e i combattenti della libertà e del riscatto sociale smisero di rigirarsi nelle tombe e avvenne il presente con la fratellanza universale nella pace eterna e temporale; tutto il pianeta Terra divenne Paradiso e furono stabiliti rapporti giocosi con altri esseri viventi e non viventi presenti nell’ infinito universo. Una curiosità: le partorienti ridevano e i neonati venendo al mondo non piangevano. Tutti vissero e morirono felici e contenti. (Meditazione della favola di Renzo Mazzetti).
L’ E R O I N A
La si può immaginare
come sogno fantastico invocare
quando ogni volontà d’avvenire
non è scoperta
né voluta
né combattuta
né perseguita
in quell’épica scommessa
che è la vita,
dove la cultura, l’intelletto,
l’amore, il dolore, la lotta,
la speranza, la fratellanza
diventano duri cimenti
di menti e corpi
nello sforzo d’essere umani.
L’eroina non è fata né mago
ma semplice orrido suicidio
e non vale la pena
darsi sogno in quell’angoscia
perché nell’artificiale l’umano scompare
e il loro sporco mondo s’ingrassa
ingollando sporca carta moneta.
Aspettiamo l’altra morte naturale
a compimento di vita veramente vissuta
quale esperienza umana
nell’ultima emozione terrena.
-Renzo Mazzetti-
(Verso levante,poesie del mio autunno caldo, ismeca, anno 2009)
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