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Crema, l’ambiente non ha un assessorato: spunta in molti progetti

Creato il 11 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Si sono visti Comuni con l’assessorato all’ambiente combinarne di tutti i colori, proporre centrali a sorpresa, la vigilia di Ferragosto, e altri Comuni ben più attenti alle questioni anche se del verde non hanno fatto mai esibito la bandiera. Nella prassi quotidiana e nelle grandi decisioni che occorrono durante i cinque anni d’un’amministrazione la differenza si nota. C’è chi la discarica d’amianto l’ha voluta e chi no, c’è chi ha proposto centrali nucleari e chi no. Le politiche ambientali, purtroppo così giovani in una storia approdata alla convinzione che per il progresso comporta inquinamento (equazione che francamente si potrebbe smentire con scelte opportune, che costano però coraggio) a volte in provincia, evidenti i casi di Cremona, da sinistra a destra, sono state affidate ad assessori direttamente nominati dal sindaco, privi della forza dell’elezione, e quindi sotto il controllo diretto del sindaco e delle sue grandi priorità, solitamente poco verdi. Sindacati poco sensibili, “conservatori”, dicono i critici di Usb. Così a Crema riducendo il numero degli assessorati “per risparmiare 30mila euro circa l’anno”, ci si ritrova con l’imbarazzante posizione di Giorgio Schiavini, assessore alla Sostenibilità, titolo che comprende le deleghe al Comprensorio, allo sviluppo sostenibile, all’ambiente, mobilità, agenda innovazione, expo 2015 e turismo. Avrà molto da lavorare, si suppone, gli incarichi sono pesanti, il curriculum di Giorgio Schiavini ispira fiducia, l’assessore è stimato in città e non solo, trattandosi di un professionista esperto in Piani di governo del territorio. Quindi ci smentirà con i fatti. Mentre altri assessori alle politiche ambientali continuano a suscitare proteste, come avviene a Cremona. Solo cinque assessori: ottima scelta. Quali sono però le priorità del Comune?

Curiosamente però Pgt e lavori pubblici sono affidati a Fabio Bergamaschi, 21 anni. E Schiavini ha un’infinità di deleghe sulle spalle. Potrà dedicarsi ai verdi prati e a una più respirabile aria?

Si dice che la cultura viene tagliata per prima, e anche che tutti sono ambientalisti ma si continua a cementificare. Il programma del sindaco Stefania Bonaldi ha speso parole incoraggianti dichiarando battaglia contro il consumo di suolo, ad esempio.

Nei punti di programma presentati in sintesi nell’ultimo consiglio il sindaco ha parlato di rete di piste ciclabili, di treno diretto per e da Milano, più trasporto pubblico Lodi-Crema, parco di S. Maria da riqualificare, osservatorio sulla mobilità.

Palpita nel programma bonaldiano un capitolo dedicato a risorse ambientali e sviluppo sostenibile.

Si farà la Casa dell’acqua, si promuoverà il risparmio energetico, Riqualificazione della aree dismesse per non consumare territorio, niente palazzetto dello sport nell’area Pierina, e il Comune inoltre “non costruirà impianti sportivi”, ci penserà il privato. In città ci sono 1.5oo e più alloggi sfitti, con una lista d’attesa lunga, come ovunque, per le case popolari. Si rivedrà la convenzione con l’Aler. Quanto alle case sfitte, il Comune proporrà un tipo di contratto d’affitto che favorirà le categorie fragili. L’ambiente affiora qua e là nella qualità diffusa che il programma promette. E non manca il progetto ettaro zero. Lo sviluppo urbanistico dovrà essere sostenibile, con il contributo di Crema Ricerche.  Saranno realizzati orti sociali e riqualificati tratti lungo i canali.

Non ci sono grande promesse, ma un’attenzione rivolta a molti capitoli.

p.z.

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