Incredibile. Una Fondazione, ex istituto pubblico di assistenza e beneficenza, non ha affittato otto appartamenti a famiglie in grave crisi economica!
CREMA CR Che cos’avrebbe mai detto John Fitzgerald Kennedy se avesse saputo una cosa simile! L’istituto Benefattori Cremaschi, affettuosamente chiamato Kennedy dagli stessi abitanti, tiene vuoti ben otto appartamenti, invece di affittarli a famiglie che hanno bisogno di una casa a basso canone. Il richiamo viene da Mario Lottaroli, consigliere comunale di Rifondazione, che invita il Kennedy a usare il proprio patrimonio immobiliare secondo finalità sociali. La Fondazione, ex Istituto di pubblica assistenza e beneficenza, comunque torna alle origini per forza di cose. Ormai lo spread degli ospizi è drammatico. La Regione non paga da anni il 50% dovuto, non rimborsa i farmaci come dovrebbe e tutte le case di riposo rischiano di ritrovarsi il bilancio in rosso.
Le giornate di degenza al Kennedy sono state 78.906 nel 2013: per ogni giorno di degenza la Regione non ha dato 6,18 euro, pagati dall’istituto. Il quale mantiene il contratto sanità pubblica per i dipendenti, 321 in tutto, e paga un giorno di degenza 104,36 euro. Per la Regione il costo medio è sui 98 o 99 euro, non 104,36. Il Kennedy dà più servizi e più assistenza del previsto e per questo deve pagare di tasca propria, ovvero con le rette e il patrimonio. I nuovi assunti hanno però il contratto Uneva, che inizialmente dà uno stipendio più basso.
I Benefattori resistono grazie alla donazione milionaria Mauri Schiavi, per cui il 2013 chiude con un avanzo d’amministrazione di 267mila euro. Nel 2012 era stata la donazione Patrini a consentire di chiudere in attivo. Rimane il tradizionale problema: evitare tagli al personale e aumenti di rette in anni di crisi economica, riorganizzando. La casa di riposo è tra le più richieste, con circa 180 persone in lista d’attesa, provienti anche dal Cremonese, non solo dal Cremasco. La fortuna dipende anche dall’ospedale Maggiore di Crema, che invia all’istituto per anziani 373 ospiti nel 2013 per la riabilitazione, oltre a 138 degenti che provengono da altri ospedali. 838 i pazienti in riabilitazione, di cui 327 provenienti dal loro domicilio. Incremento per le visite ambulatoriali, da 611 a 640, come anche per il centro diurno integrato.
Segnalata dall’ex presidente Walzer Donzelli quella media di 23,87 assenze annue per i motivi più vari. Il consiglio d’amministrazione uscente ha ottenuto anche l’aumento dei posti di hospice per la terapia del dolore, da otto a quattordici, con nuovi incassi.
Il nuovo consiglio d’amministrazione è chiamato a nuove imprese, col presidente Paolo Giovanni Bertoluzzi e i consiglieri Anna Acerbi, Bianca Baruelli, Lucia Campi e Romano Demicheli.