Dopo gli interventi del sindaco di Crema Stefania Bonaldi e del consigliere regionale e comunale Agostino Alloni, che hanno ribadito i princìpi della Repubblica democratica italiana c’è da restare stupiti. Le politiche sul centro islamico di Crema continuano sul solito giornale cattolico. Sinistra Ecologia e Libertà dinfende princìpi e stili di convivenza che dovrebbero essere acquisiti ormai da molto tempo. A distanza di dieci anni, il centrodestra di Crema replica le tristi polemiche di Cremona sul centro culturale islamico, che si è integrato nel tessuto sociale ormai da anni. Le più fosche previsioni sono state smentite dai fatti, i presunti terroristi sono stati catturati, la storia locale dimostra che i musulmani non sono tutti per definizione terroristi, e nemmeno il Nobel per la pace ricevuto dall’Unione europea convince il centrodestra cremasco che si possono cercare consensi in ben altro modo che esercitando la solita tecnica di Maroni e Tremonti: spaventate, terrorizzare, concutere timori. Proprio oggi che la crisi economica ha bisogno anche di un incremento di popolazione e di immigrazione – posto che la qualità di vita si misuri dal Pil – di rapporti pacifici con gli immigrati c’è assai bisogno. La stessa Chiesa cremonese, come anche alcune parrocchie sul territorio, hanno teso la mano ai musulmani. E ciononostante i politici ultracattolici seguono una loro religione composta di ben altri elementi. Si augura un clima più tranquillo, se no si convivrà male anche fra cattolici di destra e cattolici di sinistra, per non considerare atei, agnostici, razionalisti, indifferenti in materia di religione ecc. che esistono pure nel mondo musulmano. Segue l’intervento della Federazione provinciale di Sel:
0.000000 0.000000La richiesta di poter aprire un centro culturale arabo a Crema non deve dare luogo ad assurde e anacronistiche guerre di religione. La comunità Araba è presente in maniera massiccia nel nostro territorio, dove vive, studia, lavora; non si capisce dunque il motivo di tanta acredine contro una legittima richiesta di un posto in cui professare i propri culti e tradizioni, per giunta senza oneri per le casse pubbliche.
Le proposte avanzate da PDL e Movimento 5 Stelle di consultazioni popolari in merito all’apertura o meno di questo centro sono puro populismo, non si possono fare referendum sui diritti delle minoranze, siamo in una democrazia e non in una dittatura della maggioranza. Ci manca soltanto che i diritti delle minoranze dipendano dalle concessioni per pietà delle maggioranze, i diritti sono diritti e non si possono sottoporre a parere di chicchessia. Suggerirei a tutti di andarsi a rileggere gli articoli 8 – 19 – 20 della nostra Costituzione.
Per quanto riguarda coloro che si oppongono alla realizzazione di questo centro con la motivazione che nella maggior parte dei paesi islamici non fanno costruire le chiese, mi viene naturale rispondere che proprio perché noi non ci comportiamo così e abbiamo leggi che sanciscono il diritto di tutti a professare la propria fede liberamente, ci riteniamo un paese più civile, avanzato e progredito. Lasciamo fare la gara a chi è più oscurantista e illiberale ad Arabia Saudita e Iran, e continuiamo a ritenerci più progrediti di loro proprio perché da noi non funziona così.
Gabriele Piazzoni
Coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà