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Cremona vuole avere un valore aggiunto? Ecco un esempio

Creato il 06 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Orticolario in programma dal 5 al 7 ottobre a Villa Erba sul lago di Como, non è solo un tributo alla natura ma rende omaggio alla bellezza in tutte le sue forme espressive dall’arte alla musica. L’ originalità e l’unicità dell’evento sottolineano che il valore aggiunto è l’unica strategia vincente per distinguersi ed avere successo. Un messaggio, se si vuole, per la città di Cremona.

IL VALORE AGGIUNTO NELLE “EMOZIONI SONORE” DI ORTICOLARIO

5-7 ottobre 2012 – Villa Erba Cernobbio (Como)

Orticolario,  è un evento dedicato al giardinaggio evoluto, insieme di profumi, colori, suoni ed arte che da quattro anni è appuntamento imperdibile per gli appassionati di giardini e operatori di settore.

Emozioni sonore” un titolo che racchiude il piacere dei quattro sensi dal quale il visitatore rimane inebriato passeggiando fra splendide ambientazioni, fra sottofondi di suoni dalla natura, giochi d’acqua e la brezza del lago. Composizioni di suggestiva grazia e bellezza si susseguono fra i giardini e l’area espositiva lasciando senza fiato gli ospiti che la sera si lasciano avvolgere dalle bio torce sparse fra i sentieri del parco.

L’arte trova spazio con due grandi installazioni, una nel Padiglione Centrale dedicata all’orchidea, l’altra nel prato antistante la Villa che racconta l’armonia degli elementi.

Orticolario 2012 lancia il primo Festival internazionale del cortometraggio botanico, 8 minuti dedicati alla Scoperta dell’orchidea spontanea in Europa con un premio alla migliore realizzazione.

Anna Gastel intratterrà il pubblico sulla musica d’autore nella vita e nell’opera di Luchino Visconti (discendente della famiglia Erba) ma il programma è ancora più ricco per soddisfare tutte le esigenze dai laboratori, ai workshop alle visite per i piccoli ed avvicinarli all’ambiente.

Due saranno i battesimi botanici: Il primo sarà quello dell’Iris “Villa Erba”, un omaggio alla dimora lariana tanto amata da Luchino Visconti . L’altro della Rosa a Vivienne Westwood, madrina d’eccezione dell’edizione 2012 di Orticolario, creata da Rose Barni di Pistoia.

Vivienne Westwood una delle grandi firme del fashion mondiale, tra le più creative di tutti i tempi, è nota al pubblico anche per le sue importanti battaglie di sensibilizzazione ambientalista e al suo amore per la natura, in tutte le sue forme ed espressioni. Vivienne da buona inglese adora le rose, come la sua regina, e con una grazia ed una semplicità regale concede a tutti un’intervista in italiano.

 

Sappiamo che ha un bellissimo giardino nella sua casa londinese.

Lo cura personalmente? Come lo descriverebbe?
Quando mi sono trasferita nella mia attuale casa, nel 2001, insieme con Paul Tucker – un caro amico artista – ci siamo impegnati a piantare e curare il giardino sul retro. All’interno del mio giardino disegno, scrivo e rifletto al riparo dal caos del mondo della moda. È un piccolo angolo di paradiso. Abbiamo scelto le piante in modo che ci fossero fiori tutto l’anno, soprattutto rampicanti, in modo da coprire i muri di confine, perenni e annuali, prevalentemente da ombra. In questo modo il giardino è sempre fiorito e colorato e rende più “soft” i cambiamenti di stagione che a volte sono drastici. Inoltre tra i rigogliosi rampicanti nidificano molti uccelli tra cui una famiglia di merli ormai addomesticati. Pensi che nel mio giardino dimora ormai da diverso tempo anche una volpe!

Quali sono i suoi fiori preferiti?
Adoro la dolce semplicità dei fiori selvatici, la vivacità delle dalie, la voluttà delle forme e la sensualità dei colori delle iris Barbate. Ho un debole per la sublime perfezione delle rose inglesi.

Che cosa ne pensa della moda degli orti domestici?
Tutti dovrebbero coltivare un proprio orto. Coltivare un orto senza concimi, antiparassitari, diserbanti e altri prodotti tossici ci permette di avere sempre a disposizione frutta e verdura di stagione e soprattutto biologica. Il mio orto è situato nella zona più soleggiata del giardino e vi crescono pomodori, fagiolini, zucchine, ed erbe aromatiche. Coltivare da sé i propri cibi è uno dei primi passi per combattere a favore della mia campagna “Climate Revolution” e per schierarsi dalla parte dell’ambiente.

Parlare di giardini e di verde ci spinge a parlare anche dell’ambiente in genere. Lei è molto impegnata, in prima persona, su questo fronte. La sua “climate” revolution a Londra è solo l’ultimo atto concreto del suo impegno. Ce ne parla?
Tutti sanno quanto io sia attenta alle tematiche ambientalistiche e al problema del surriscaldamento globale; abbiamo solo un pianeta e dobbiamo fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per preservarlo. La mia attuale campagna ” Climate Revolution”, da cui ha preso il nome anche la mia nuova collezione RED LABEL Primavera Estate 2013 presentata a Londra la scorsa fashion week, ha l’obiettivo di accrescere la consapevolezza del cambiamento climatico e la necessità di agire velocemente a riguardo.

Quale è la situazione del nostro pianeta in questo senso? Secondo lei il pianeta si può salvare o… siamo spacciati?
Il fatto che il cambiamento climatico sia a opera dell’uomo è accettato dalla maggior parte della gente. Con il passare del tempo le persone stanno cambiando i loro valori e i loro comportamenti. Ciò contribuisce a creare la Rivoluzione. La lotta non è più tra classi sociali o tra ricchi e poveri, ma tra gli idioti e le persone consapevoli dell’ecosistema e dell’ambiente.
Abbiamo bisogno di un’inaugurazione formale della Rivoluzione e di un piano d’azione. Il nostro pianeta si può salvare da questa terribile situazione se tutti partecipassero attivamente alla rivoluzione impegnandosi nel comportarsi in modo non dannoso nei confronti dell’ambiente. Ognuno deve aggiungere il proprio piccolo contributo nella lotta contro i cambiamenti climatici, solo così potremo salvarci.

Che cosa possiamo fare, nella vita di tutti i giorni, per l’ambiente?
Ho diversi suggerimenti a riguardo. La gente dovrebbe preparare e cucinare cibi che coltiva; bisogna ridurre l’utilizzo della plastica; bisogna tenersi informati riguardo alle tematiche ambientalistiche; le persone dovrebbero investire in arte e in cultura e sforzarsi di avere le proprie idee. A questo proposito mi permetto di citare e prendere in prestito la frase di Oscar Wilde che calza a pennello con il mio modo di pensare e con le soluzioni che propongo alla gente per contribuire attivamente alla lotta contro i cambiamenti climatici: “Non ho mai sperperato denaro, l’ho speso”. Ciò significa che è necessario comprare meno, spendere meglio e far durare gli oggetti che si acquistano.

Quale responsabilità ha la politica nella disastrosa situazione ambientale ed ecologica nella quale ci ritroviamo?
Il nostro sistema economico, i cui fini sono il profitto e lo spreco, basato principalmente sull’industria estrattiva, è la causa del cambiamento climatico. Abbiamo sprecato i tesori della terra e a questo punto non possiamo più sfruttarla a buon mercato. Questo si presenta come un sintomo; il sintomo che la prova del cambiamento climatico è la crisi finanziaria.
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