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Crescita edilizia zero: i Comuni

Da Rubefox

Crescita edilizia zero: i ComuniCrescita edilizia zero. Da ora non si può costruire sui terreni agricoli. L’urbanistica «a crescita zero» si afferma soprattutto tra i Comuni minori: oltre 70 enti locali hanno già aderito alla campagna «Salviamo il paesaggio». Piani urbanistici mirati a contenere il consumo di suolo sono già stati applicati da alcuni comuni: Cassinetta di Lugagnano (Milano) a Camigliano (Caserta), e Solza (Bergamo).

Fino a poco tempo fa a nessuno importava il contenimento dei consumi mentre oggi è utilizzato in molte politiche sociali. Secondo l’ultimo rapporto Wwf-Fai sul consumo del suolo,  in base a un’indagine condotta su 11 regioni italiane, negli ultimi 50 anni, le aree urbanizzate sono aumentate di 2,5 volte; ciò porterà ad un’occupazione di edifici e infrastrutture tale da accrescere ulteriormente di circa 600mila ettari, utilizzando i terreni agricoli.

Il primo a concretizzare una pianificazione edilizia è stato il Comune di Cassinetta di Lugagnano, precisamente il sindaco Domenico Finiguerra. Per il raggiungimento dell’ obiettivo, sono stati usati vari dispositivi urbanistici: analisi demografiche, compensazioni, incentivi, saturazione del tessuto consolidato.

Nonostante ciò, anche se enti locali virtuosi cercano di dettare le priorità dello sviluppo, i fatti dimostrano i limiti dell’urbanistica. Innanzitutto nessuna pianificazione può arginare il tema dei “residui”: Si tratta di ciò che è stato reso edificabile prima, dalle precedenti amministrazioni . Se certi campi di grano sono stati destinati ad altro, non si può tornare indietro.

Inoltre, il numero di Programmi integrati di intervento (Pii), finalizzati a riqualificazioni o ri-edificazioni dell’esistente che seguono iter atipici di approvazione, sono molti. Esempio palese è Milano, che negli ultimi dieci anni a Milano, ne sono stati approvati almeno sette, dal “Progetto Portello” all’area “Adriano-Marelli”, per un totale di superficie lorda pavimentata massima prevista di oltre 2,2 milioni di metri quadrati.

Cassinetta di Lugagnano (Mi)

Nel 2007 il Comune ha approvato un Pgt a crescita zero, un piano quindi che vuole mantenere il più possibile intatto il proprio territorio agricolo. Il piano prevede 695 nuovi abitanti entro il 2015, cui si farà fronte attraverso il recupero di edifici; la trasformazione, di aree produttive incompatibili con il terreno residenziale circostante, il completamento di previsioni vigenti, la centralizzazione delle aree già edificate. In conclusione, non verrà utilizzato suolo agricolo: le nuove edificazioni sono concentrate nel tessuto consolidato.

Camigliano (Ce)

Il nuovo Piano urbanistico comunale di Camigliano prevede interventi volti al recupero del patrimonio edilizio, anche attraverso piani di edilizia residenziale pubblica e convenzionata, con la conseguenza di favorire anche un incremento del valore degli immobili del centro urbano.

Cernusco sul Naviglio (Mi)

L’amministrazione dell’hinterland milanese ha programmato nel prossimo decennio interventi molto contenuti. Questo programma introduce per primo in Lombardia la «compensazione ambientale preventiva», per la quale, per ogni metro quadrato di nuova edificazione, devono essere ceduti al Comune 4 metri quadrati di aree verdi.

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