Alle prime ore dell'alba i Carabinieri hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari - su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia - nei confronti dei presunti killer che il 16 marzo 2011 freddarono, sotto casa, il 38enne Giuseppe Mizzi nel quartiere «Carbonara» di Bari. Secondo quanto accertato all'epoca l'uomo, operaio incensurato, venne ucciso per uno scambio di persona.
Nella sparatoria rimase anche ferita una donna, anche lei per errore.
L'omicidio avvenne durante un periodo di forte tensione tra i clan cittadini.Giuseppe Mizzi, fu ucciso con un colpo di proiettile al volto in via Venezia nel rione Carbonara di Bari
Durante l'agguato una donna che era in sua compagnia fu ferita di striscio ad una gamba da uno dei proiettili sparati dai sicari. Stamani i carabinieri hanno arrestato i presunti autori del delitto. Una svolta, seppur parziale, nelle indagini ci subito dopo l'omicidio perchè la procura di Bari iscrisse nel registro degli indagati i nomi di quattro persone: tra questi quello del pregiudicato Antonio Battista, di 41 anni, ferito il giorno prima del delitto ad una mano mentre andava nella caserma dei carabinieri di Carbonara per sottoporsi all'obbligo di firma.
Che l'omicidio di Mizzi e il ferimento di Battista, parente del boss Antonio Di Cosola, fossero collegati, è stata fin da subito un'ipotesi al vaglio degli investigatori che nelle ore successive al delitto eseguirono le prove dello stub su quattro persone.
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