Gli italiani giocano meno, causa crisi. Calano i consumi e scende anche la somma a disposizione per sfidare la sorte. Non solo. A cambiare le abitudini dei giocatori è anche la diffusione dell’online, a scapito dei giochi tradizionali: crollano Superenalotto e Winforlife mentre, in controtendenza, risale il Lotto. La Lombardia consolida la sua posizione di regione con più italiani che continuano a cercare fortuna, mettendo alle spalle anche la Campania, tradizionale “patria” del gioco. A scattare la fotografia del settore in Italia sono i dati del “Libro Blu” delle Agenzie delle Dogane e dei Monopoli, rielaborati dall’Adnkronos.
(news.meinap.com)
Anche a causa della crisi i volumi del gioco stanno diminuendo in maniera importante. La spesa dei giocatori è passata da 18.303 milioni di euro del 2012, a 17.091 nel 2013. Sono così calate ovviamente anche le vincite, da 70.269 milioni di euro nel 2012 a 67.637 milioni di euro nel 2013. Il crollo più consistente si registra nella “rete fisica” del gioco con una perdita di 1.194 milioni di euro. Le Slot, sono passate da una spesa giocatori di 10.287 milioni di euro nel 2012 a 9.312 nel 2013. Mentre resiste bene, invece, il gioco a distanza o digitale, con 725 mln di spesa giocatori nel 2013 contro i 744 dell’anno precedente. Stabili scommesse ippiche e calcio, anche se con una leggera flessione. Gli italiani nel 2013 si sono affidati meno anche alle lotterie, con una lieve perdita di raccolta da parte dei Monopoli di 143 milioni di euro.
L’analisi regione per regione. Un crollo che si evidenzia nell’analisi regione per regione. La Lombardia, ad esempio, pur essendo in testa alla classifica dei giocatori, con una spesa di 3.154 milioni di euro, ha comunque subito un calo dal 2012 di 286 milioni di euro, mentre la raccolta totale è passata da 14.536 milioni di euro del 2012 a 13.904 milioni euro nel 2013. Secondo posto per il Lazio, in cui il volume di gioco ha subito un calo dal 2012 di 175 milioni di euro. Solo al terzo posto la Campania che nel 2012 aveva una raccolta totale da parte dei Monopoli, di 6.511 milioni di euro, e dopo un anno ha registrato un calo di 285 milioni di euro. Bisogna comunque tenere conto che il dato regionale si riferisce al gioco su rete fisica e non tiene conto del gioco telematico, che non è attribuibile a porzioni di territorio.
La tipologia di “gioco” scelta. Cambia anche la scelta del gioco su cui concentrare le poche risorse disponibili. In particolare, vanno malissimo il Superenalotto e Winforlife, che registrano un crollo nazionale di spesa dei giocatori che è passata da 1.032 milioni di euro nel 2012 a 791 milioni di euro nel 2013. Un calo evidenziato dal dato lombardo, con una perdita consistente nella spesa dei giocatori, passato da 262 milioni di euro nel 2012 a 162 nel 2013.
L’unica nota “positiva” arriva dal gioco del Lotto. Probabilmente perché l’Italia è una nazione di conservatori. Solo nel 2013 sono stati spesi dai giocatori italiani 2.200 milioni di euro, una buona crescita rispetto al 2012 in cui furono spesi 2.111 milioni di euro. Con una raccolta nazionale di 6.316 milioni di euro. Ma la vera sorpresa arriva dalla Lombardia, in testa alla classifica anche dai giocatori affezionati al Lotto, che quest’anno hanno speso 353 milioni di euro, superando la Campania che, comunque, si classifica al secondo posto con una spesa dei giocatori per il 2013 di 308 milioni di euro. La regione della ‘smorfia’ preferisce i Bingo, con una spesa dei giocatori di 130 milioni di euro nel 2013, in netta crescita rispetto al 2012 in cui si erano stati spesi 91 milioni di euro. Il dato nazionale del Bingo, resta positivo, secondo il Libro Blu, nonostante il calo delle vincite, 963 milioni di euro nel 2013, un crollo di 119 milioni di euro rispetto al 2012. Non sono stati in molti a gridare “Bingo!”. (ADNKRONOS)