Per chiarire subito a chi legge, Gambo è una cittadina dell'Etiopia sud-orientale, che sicuramente pochissimi, a casa nostra, conoscono fosse anche solo per averla mai sentita nominare.
Forse é meglio dire, invece, che si tratta, a ben vedere, di un vero e proprio villaggio rurale che, conta attualmente all'incirca duecentomila abitanti, ed é sede di una missione retta e gestita dai Missionari de la Consolata di Torino.
Missione che ospita anche una scuola (molte sono le persone che ancora devono imparare a leggere e a scrivere, specie tra le donne), un ospedale e sopratutto un lebbrosario, dove oggi vivono diverse famiglie di ex-lebbrosi, i quali, grazie a Dio e all'impegno di medici e di personale sanitario solerte, sono guariti e quindi non sono più contagiosi.
Una realtà, una come molte in Africa, che ha comunque bisogno di aiuto.
Gambo mi è particolarmente cara perché molti miei amici , anni addietro,vi sono passati e vi hanno lavorato: missionari e laicissimi medici.
Perché parlarne?
Per ché l'LVIA, l'ONG di Volontariato e Cooperazione internazionale, fondata alla fine degli anni '60 da don Aldo Benenevelli, un sacerdote di Cuneo "molto speciale", e nata quindi per promuovere lo sviluppo umano a 360 gradi e combattere le disuguaglianze in Africa,unitamente alla Regione Piemonte, ha portato a termine, da poco, proprio a Gambo, un progetto riguardante agricoltura e sanità.
Grazie a quest'obiettivo raggiunto (il Progetto finanziato dalla Regione Piemonte rientrava nell'ambito del Programma diSicurezza Alimentare e Lotta alla Fame in Africa sub-sahariana-2009) e piuttosto in tempi brevi, ben 96 agricoltori di Gambo hanno potuto seminare e raccogliere grano e rifornire così la mensa del Gambo Rural Hospital.
E non mi pare per niente poca cosa.
Se si considera, in particolare, che l'economia della "missione" è fatta di mutuo aiuto tra famiglie, operatori e missionari ,per il benessere della comunità intera.
Il Progetto, con buon esito, ha avuto la durata di un anno e, secondo i dati forniti, la risultante dell'impegno è stata: 96 sacchi di sementi e 76 di fertilizzanti; 96 agricoltori di Gambo, come già detto in precedenza, che sono stati serviti ; 32 donne , che sono state incluse tra i beneficiari ; 16 asini, che sono stati utilizzati per il trasporto dei semi e fertilizzanti e che hanno avuto un costo ;11-18 quintali di grano, che sono stati ottenuti per un quarto di ettaro seminato.
Il contributo della Regione Piemonte, infine, è stato il 75% del costo totale.
Anche Gambo rientra , purtroppo,in quella geografia della "grande fame" nel Corno d'Africa.
Si è visto però che l'impegno e la collaborazione tra il mondo della politica e quello del sociale, se c'è la buona volontà di entrambe la parti in causa, può dare ottimi frutti. E li dà.
Questa è la"Cooperazione" che la gente vuole.
Per costruire insieme. E non certo per "supplire" .
E soprattutto per non distruggere quel poco di "buono" già fatto in precedenza.
Vita contro morte. Africa e non solo.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)