Il PDL ha ritirato i propri ministri dal Governo. Di fatto è iniziata la crisi. Letta oggi sale da Napolitano e (salvo dimissioni immediate) domani o martedì si presenterà alle Camere per verificare l’esistenza di una maggioranza in suo sostegno. Berlusconi, come probabile, ritirerà la fiducia al governo ed il PDL passerà all’opposizione.
Cosa accade adesso. Le ipotesi sono più di una. Sullo sfondo le elezioni anticipate a novembre-dicembre. Vediamole una per una.
- Ipotesi 1. Una volta verificata l’indisponibilità del PDL al sostegno, Letta si dimette e Napolitano lo reincarica per provare a mettere assieme una nuova maggioranza. Letta la ottiene grazie a fuoriusciti PDL oppure con il sostegno di ex grillini, Sel e pezzi del centrodestra.
- Ipotesi 2. Dopo l’uscita dalla maggioranza del PDL, Letta non riesce ad avere i numeri per andare avanti e quindi si dimette. Dopo lunghe consultazioni Napolitano trova la quadra attorno ad un altro Premier, magari tecnico o della società civile. Si forma un nuovo esecutivo con il sostegno di PD, SEL, SC e pezzi di 5Stelle ed ex PDL.
In entrambi i casi ci sono diversi ‘governi’ possibili. Di scopo, per fare due tre cose e tornare alle urne. Di ‘piccole intese’, della durata di almeno un anno e mezzo. Di legislatura, con respiro più ampio. Più grande sarà la maggioranza, più lunga sarà la durata. I renziani puntano ad elezioni entro pochi mesi, tanto per dire.
- Ipotesi 3. Il PDL, dopo aver fatto dimettere i propri ministri, ritira il sostegno al governo, provoca le dimissioni di Letta ma in seguito alla crisi si dichiara favorevole ad un nuovo esecutivo se non vi saranno ulteriori tasse e se si metterà mano alla giustizia. Sottinteso vi sarebbe un salvacondotto per Berlusconi, garantendo la sua agibilità politica. Napolitano, a mio giudizio, potrebbe essere favorevole, il PD, soprattutto la fronda renziana, molto meno.
- Ipotesi 4. Letta si dimette, non si trovano altre maggioranze per andare avanti, anche con un altro Premier e Napolitano è costretto a sciogliere le Camere, elezioni fissate attorno a novembre-dicembre.
Dando per scontata una maggioranza alla Camera, dove il PD gode del premio di maggioranza, tutto si gioca a Palazzo Madama, ecco i numeri:
A tali numeri vanno aggiunti i 4 senatori a vita nominati da Napolitano, maggioranza fissata a 161 quindi.