Si tratta di un sintomo molto diffuso che sconvolge profondamente la persona che ne soffre generando insicurezza, malessere, senso di inutilità, spossatezza e malumore. La persona, infatti, si sente turbata e, talvolta, incapace di comprendere le reali motivazioni del suo disagio.Quando e perché si verificano?Si possono verificare in conseguenza di diverse situazioni, stati dell’umore o patologie. Le seguenti cause sonno quelle tra le più comuni:
- Depressione: La tendenza al pianto è uno dei tanti sintomi che si possono verificare nel corso di un episodio depressivo. Questo è caratterizzato, anche, da malinconia, sfiducia per il futuro, senso di colpa, svalutazione, pensieri di morte, affaticamento, riduzione dell’energia, rallentamento dei movimenti, basso tono della voce, mimica scarsa, difficoltà di concentrazione, disturbi della memoria, ipocondria, disturbi del sonno, perdita di ogni interesse, disturbi psicomotori, trascuratezza dell’igiene personale, riduzione dell’appetito, calo/aumento del peso corporeo, compromissione del funzionamento sociale e lavorativo.
- Stress: Gli eventi stressanti che si protraggono per periodi troppo lunghi possono, talora, portare ad un vero e proprio crollo psicologico durante il quale le crisi di pianto divengono espressione profonda dell'oppressione, causata da ritmi di vita talvolta insostenibili e sproporzionati rispetto alle proprie disponibilità energetiche.
- Traumi: Un trauma si verifica quando si vive un evento di particolare gravità, che prova la tranquillità ma anche il benessere psico-fisico della persona. Il pianto improvviso in seguito a particolari episodi traumatici, comunica un vissuto doloroso non ancora elaborato che merita accoglimento, attenzione e ascolto.
- Ansia: La facilità al pianto è uno dei sintomi che caratterizzano l’ansia patologica, accompagnata sovente da angoscia, nervosismo, preoccupazione, disturbi del sonno, timore che possa accadere qualcosa di grave. Chiedere l'intervento di uno specialista è importante al fine di comprendere la natura stessa dell'ansia e iniziare un percorso per risolvere il problema.
- Problemi di autostima: La scarsa considerazione di sé e delle proprie capacità e la nulla accettazione dei propri limiti fa sì che ci si senta incapaci di risolvere situazioni anche quotidiane e/o i problemi che si possono incontrare. La consulenza di uno psicologo, in questo caso, aiuta a comprendere i propri blocchi interiori e a far chiarezza sulle proprie insicurezze.
- Lutto: La perdita (di una persona cara così come quella di un animale) è sicuramente un’esperienza drammatica, caratterizzata da disperazione, malinconia, umore depresso e crisi di pianto. Ciascuno ha un modo personale di elaborare tale dolore e tempi diversi. Tuttavia, se dopo un anno dalla perdita stessa il dolore non subisce alcun cambiamento e il lutto continua ad incidere sulle attività quotidiane (casa, lavoro, famiglia, amici, ecc..), rivolgersi ad un professionista è indispensabile per affrontare e risolvere il problema.
- Delusioni d'amore: Le delusioni nelle relazioni di coppia rendono vulnerabili e il pianto diviene una sua evidente manifestazione. In tali casi lo psicologo-psicoterapeuta, è fondamentale per prendere consapevolezza delle dinamiche disfunzionali personali che tengono vivo - interiormente - un amore finito; è, inoltre, utile al sostegno delle problematiche legate alla sfera affettiva, attraverso un percorso di cambiamento, orientato al proprio benessere psichico ed emotivo.
- Gravidanza: le crisi di pianto si verificano molto frequentemente in gravidanza, anche per i cambiamenti ormonali che la donna subisce in tale delicata fase. In tal caso, condividere ciò che si sta vivendo (emozioni, sensazioni, pensieri) con le persone care o con uno specialista, è basilare per evitare che tale disagio sfoci in depressione.