Due prime donne che vogliono la stessa poltrona. Così si potrebbero riassumere gli avvenimenti che si stanno svolgendo in queste ore e che sono le notizie principali di tutti i telegiornali. Ipotesi ormai concreta della staffetta a Palazzo Chigi tra Enrico Letta e Matteo Renzi.
Dopo l’incontro tra il capo dello Stato e il giovane segretario del Pd si è capito che il PD mette in dubbio la solidità dell’attuale governo e sfodera l’idea di un nuovo esecutivo guidato dal rottamatore di Firenze che deve “raschiare il barile” per trovare un appoggio concreto per la sua eventuale corsa a palazzo Chigi.
La scelta dunque è ormai circoscritta a Letta-bis o Renzi.
Forza Italia dice no e vuole le elezioni anticipate. Scelta Civica le dimissioni di Letta. M5S disp
rezza tutto e tutti.L’attuale premier tronca qualsiasi voce sulla staffetta, non demorde, non mostra nessuna intenzione di farsi da parte e cerca un estremo rilancio: “presenterò un programma di coalizione e di governo per i prossimi tempi che vedrete è convincente”.
Ma ormai il percorso di una crisi sembra avviato, pertanto la decisione sulla legge elettorale può essere ancora rimandata, segno evidente che l’attenzione è tutta concentrata su quello che accadrà nelle prossime ore tra Premier e segretario. La patata bollente è ufficialmente in campo: staffetta tra Renzi e Letta e accelerazione verso la crisi. “ La batteria del governo è scarica – non ha dubbi Renzi – dobbiamo decidere se va ricaricata o cambiata”. Mentre Letta è “pronto a un patto coalizione che convincerà i partiti”.
Attesissima e tesissima la decisione che prenderà la direzione del PD. La crisi parte dal Quirinale, Renzi e Napolitano si confrontano sulla situazione politica. Il contenuto non è noto, ma il segretario decide di anticipare la direzione cruciale del partito sul governo. Segno che la situazione sta evolvendo e più rapidamente del prev
isto. La questione della riforma elettorale pesa sulla testa di Renzi come la spada di Damocle e la staffetta a Palazzo Chigi sembra più che concreta per poter manovrare direttamente il complicato panorama politico. Quello che si prospetta è un governo di legislatura con cambio di cavallo. Nuovo governo e nuova personalità si affacciano nel nostro orizzonte politico, la partita è tutta interna al Pd. I numeri per un governo Renzi ci sarebbero.La partita è a due, e noi avremmo un capo del governo scelto per la terza volta dalla politca e non dal risultato elettorale. È successo con Monti nel 2011. È successo l’anno scorso con Letta e succederebbe questa volta con Renzi.
Ma conviene a Renzi andare a Palazzo Chigi e giocarsi il tutto per tutto?
Gli conviene solo se sceglie la strada del comando e della decisione di formare una grande coalizione di azione che riuscirà a rivoltare come un calzino il paese. Molti gli ostacoli ma, visto che il suo successo si deve alla sua immagine di trasparenza e di possibilità di cambiamento a Renzi non rimane altro da fare che passare da rottamatore a costruttore e trasformare l’Italia in un paese normale. Riuscirà?