![Crisi economica, ecologica, terremoti … altro che coincidenze Crisi economica, ecologica, terremoti … altro che coincidenze](//m2.paperblog.com/i/118/1185265/crisi-economica-ecologica-terremoti-altro-che-L-wofbHA.jpeg)
![Crisi economica, ecologica, terremoti … altro che coincidenze Crisi economica, ecologica, terremoti … altro che coincidenze](//m2.paperblog.com/i/118/1185265/crisi-economica-ecologica-terremoti-altro-che-L-bHan8K.jpeg)
Mentre
Fukushima viene colpita dall’ennesimo terremoto che sta portando piano piano verso una
catastrofe epocale sottovalutata dai media (è vero siamo
seduti su una bomba ad orologeria) l’Emilia è colpita da un grave terremoto le cui cause sono probabilmente artificiali (fracking,
fratturazioni idrauliche legate alla ricerca e l’estrazione del petrolio che causano un dissesto geologico). In Italia si aggiunge il grave
attentato di Brindisi (vedi precedente articolo) i cui mandanti non sembra proprio siano i mafiosi che avevano ben poco interesse a creare una tale attenzione su di loro.
Siamo seduti sul ciglio di un dirupo, un dirupo scavato dalle occulte élite criminali che goverano questo pianeta, e come ciliegina sulla torta abbiamo anche una crisi che rischia di lasciarci senza soldi. Cerchiamo finché possiamo di resistere alla tentazione di lasciarsi prendere dallo sconforto (è quello che LORO vogliono) e cerchiamo di ricordarci la nostra essenza spirituale.
Quanto segue viene dalle affermazioni di un ex premio nobel per l’economia, ed in quanto tale attendibile da un parte e sospetto dall’altra (difficilmente si assegnano premi nobel a persone scomode per il sistema, anche se a volte ciò avviene, come nel caso di Kary Mullis). Costui insomma, potrebbe dire la cruda verità o potrebbe indurci a fare mosse che destabilizzino ulteriormente l’economia (se qualcuno tra i lettori ha delle informazioni a rigurdo è pregato di contattarmi). Ma in una maniera o nell’altra la crisi è artificiale ed è facile prevedere che ci faranno toccare il fondo per schiacciarci emotivamente: crisi economica, ecologica, guerre … come fare a credere a delle coincidenze?
Colgo l’occasione per segnalare l’ottimo sito
dioni.altervista.org da cui è tratto questo articolo.
Articolo tratto da dioni.altervista.org
L’Europa al capolinea: in un mese Grecia fuori dall’euro e conti correnti bloccati in Spagna e Italia
Articolo del 14/05/2012
Paul Krugman, economista statunitense, ha vinto il premio Nobel per l’economia 2008 per la sua analisi degli andamenti commerciali e del posizionamento dell’attività economica. Autore di numerosi volumi, dal 2000 collabora con il
New York Times scrivendo editoriali d’opinione (op-ed) bisettimanali
nel suo blog. Attualmente è anche professore di Economia e di Relazioni Internazionali all’Università di Princeton.
Ebbene Krugman avvisa: se non si cambia rotta, in un mese la Grecia sarà fuori dall’euro e le conseguenze si avvertiranno subito in Italia con la fuga di capitali, per cui le banche dovranno decretare il blocco dei conti correnti, limitando i prelievi quotidiani, come successe in Argentina nel 2001.
Nell’
articolo pubblicato nel suo blog sul New York Times, Krugman prevede i seguenti avvenimenti:
1. Uscita della Grecia dall’euro, molto probabilmente il prossimo mese.
2. Enormi prelievi da Banche Spagnole e Italiane, dato che chi ha i depositi tenta di spostare il loro denaro in Germania.
3a. Le banche potranno vietare di trasferire i depositi al di fuori del paese e limitare il prelievo di contanti.
3b. In alternativa, o forse parallelamente, un enorme prelievo alle riserve della BCE per impedire il collasso delle banche.
4a. La Germania ha una scelta: Accettare gli enormi crediti pubblici indiretti su Italia e Spagna, oltre a una drastica revisione della strategia – in sostanza, dare, alla Spagna in particolare, ogni speranza di cui si ha bisogno sia per garantire il debito in modo da mantenere bassi gli oneri finanziari che un più alto obiettivo di inflazione della zona euro per rendere possibile la regolazione del prezzo relativo; oppure
4b. Fine dell’euro.
Questo accadrà nel giro di qualche mese, non anni.