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Crisi immobiliare e case sfitte? La soluzione è (forse) lo Short Rent

Creato il 24 gennaio 2015 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT
Crisi immobiliare e case sfitte? La soluzione è lo Short Rent

Si chiama Short Rent o affitto breve ed è la nuova tendenza del mercato immobiliare italiano che si propone come possibile antidoto al veleno della crisi contro il fenomeno delle case sfitte. Già in auge all’estero ha iniziato a prendere piede anche nel nostro Paese e, in modo particolare, a Milano grazie ad eventi, come il Salone del Mobile o le Giornate della Moda, capaci di attrarre migliaia di visitatori per lunghi periodi di tempo.

Ora si aggiunge anche l’EXPO per offrire ai proprietari di seconde case la possibilità di affittare le proprie abitazioni e fare fruttare il proprio investimento sul mattone che, tra tasse, imposte e costi di manutenzione non è più così appetibile come un tempo.

L’affitto breve (della durata inferiore ai 30 giorni) consente così ai proprietari di fare fruttare per alcuni periodi le proprie abitazioni non occupate e nel contempo garantisce agli ospiti una privacy e una libertà maggiore rispetto alla permanenza in hotel.

Si potrebbe quasi dire che lo short rent diventa una evoluzione del classico Bed&Breakfast di cui abbiamo parlato poco tempo fa.

Ma quanto costano gli affitti brevi? Una breve ricerca sul web mostra come i prezzi per notte siano in linea con gli alberghi di media categoria. Si va da un minimo di 60 a un massimo di 150 euro. Per un bilocale, quindi, ogni ospite potrebbe spendere qualcosa come 45-60 euro. Più è ampia la metratura dell’appartamento (e quindi il numero di posti letto disponibili), minore sarà l’esborso per singolo ospite.

Secondo Casa24Plus una persona che sceglie la soluzione dell’affitto breve in “modalità affitto breve” potrebbe spendere non più di 36 euro per notte.

È facile prevedere, comunque, che nei prossimi mesi tali costi possano levitare a seguito dell’incremento di domanda da parte dei visitatori stranieri di EXPO 2015.

A livello fiscale lo short rent rientra nella casistica della cedolare secca al 21% (leggi il nostro post sul funzionamento della cedolare secca). A carico dei proprietari di appartamenti da destinare a questo utilizzo vanno aggiunte le spese per l’inserimento dell’annuncio, magari in più lingue, sui portali specializzati. Ancora secondo il supplemento della casa de Il Sole 24 Ore il costo per l’inserzione varia dai 150 ai 400 euro.


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