Magazine Cultura

Critica febbrile (aprile 2011)

Creato il 16 aprile 2011 da Beppax
Anna Calvi - Anna Calvi: tanto hype per nulla. Disco carino, ma l'interesse dura il tempo di un ascolto.The Decemberists - The King Is Dead: eclettici e interessanti come sempre. Il loro precedente era (quasi) prog, questo è quasi esclusivamente acustico, atmosfere alla Neil Young prima maniera. Belle canzoni, punto.J Mascis - Several Shades of Why: Mister Dinosaur Jr torna con un album degnissimo. Non si discosta molto dalle cose meno rumorose dei Dinosaur post-Green Mind, ma condisce i pezzi con abbondanti dosi di archi, assolutamente inediti per il Nostro. Non sarà un capolavoro, ma la voce strascicata e miagolante di Mascis colpisce sempre nel segno.Josh T Pearson - Last of the Country Gentlemen: album un po' monocorde, che non colpisce al primo ascolto, ma sono sicuro che si tratta di un disco che necessita più ascolti per rivelarsi appieno. In questo caso consiglio vivamente di ascoltare con attenzione i testi. Ah, chi non lo avesse vada a recuperarsi l'unico disco della sua band precedente, Lift to Experience.
Malachai - Return to the Ugly Side: psichedelia a volte eccessiva, a volte sbilenca, un pout pourri di suoni e visioni. Da provare.

Joan as Police Woman - The Deep Field: ne ho già parlato qui. Confermo l'ottima impressione iniziale.
Phil Manley - Life Coach: electro prog? Minimal wave? Ambient Kraut? Non saprei, però Manley raccoglie il testimone, senza sfigurare, di mostri sacri quali Ash Ra Tempel (il suo non-stile ricorda moltissimo quello di Manuel Göttsching).


The Twilight Singers - Dynamite: Dulli interpreta se stesso al meglio.
Black Label Society - Order of the Black: da qualche parte tra Sabbath e Soundgarden con un retrogusto southern. Prevedibile ma tutto sommato piacevole.Colin Stetson - New History Warfare Vol. 2: Judges: un disco meraviglioso! Sfugge a ogni categorizzazione.
Non aspettatevi virtuosismi o seghe da addetti ai lavori, New History Warfare Vol. 2: Judges è un viaggio, un'esperienza unica. Da parecchio non ascoltavo qualcosa così originale e coinvolgente allo stesso tempo.
Telekinesis - 12 Desperate Straight Lines: vorrei essere Robert Smith. No, vorrei essere Brian Molko. No...

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :