Stipendi fermi al palo, prezzi alle stelle, IMU che incombe come una spada di Damocle: chi ha due soldi preferisce metterli da parte, magari "sotto" il mattone piuttosto che investirli "nel" mattone! E se il 2012 si sta confermando l'anno della profonda crisi immobiliare, nel 2013 potrebbe andare anche peggio. A dirlo è il rapporto elaborato dall'osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma. La società di studi economici prevede infatti un'ulteriore diminuzione delle compravendite e avvisa: il potenziale recessivo è ben superiore a quanto segnalato fin'ora dalla discesa dei prezzi. Solo una completa inversione di tendenza delle politiche europee, con un ruolo della Bce capace di riattivare il credito, potrebbe invertire la situazione. Chi immaginava una piccola ripresa per fine 2012 non solo rimarrà deluso, ma dovrà fare i conti con ulteriori cali nel 2013. Le 600mila compravendite del 2011, in pratica, resteranno un ricordo lontano! Il mercato immobiliare ha sviluppato, infatti, in questi anni una dipendenza del credito, venuto meno il quale si è bloccato. Né gli stipendi, né i risparmi sono infatti in grado di sostenere l'acquisto di una casa per molte famiglie, nonostante la discesa dei prezzi sia già dell'ordine del 10-15%!
Il margine di trattativa è l'unico capace di far concludere un'operazione. L'impennata dello sconto medio applicato, a partire dal 2011, è infatti notevole, ed ha raggiunto la soglia del 15% nelle grandi città
Chi però ha estrema necessità di ripararsi sotto un tetto, le coppie giovani in primis, si rivolge alla periferia delle grandi città, dove i prezzi sono più abbordabili, oppure trasloca addirittura in provincia: a mali estremi, estremi rimedi!!! Il mercato immobiliare nel terzo trimestre registra un nuovo crollo, la caduta più forte dall'inizio delle serie storiche, ovvero dal 2004. Tra luglio e settembre 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011, le compravendite sono scese del 25,8%; nel settore residenziale il tonfo è del 26,8%. Lo fa sapere l'Agenzia del Territorio. Nonostante la crisi del settore i prezzi di chi vende non calano abbastanza, restando su livelli ancora troppo alti. ...e il cartello "Vendesi", lacero e scolorito, è ancora lì, appeso sul portone di quella casa che nessuno può permettersi di comprare! Ma proprio l'IMU potrebbe essere lo spillo che fa scoppiare la bolla immobiliare italiana!!! A fronte della funzione per cui è stata introdotta - far arrivare un bel pò di soldi nelle esangui casse dello Stato ed "evitare il destino della Grecia", come ha detto il premier Mario Monti - la nuova imposta rischia di avere due pesanti effetti collaterali: dare una spallata ai bilanci già traballanti delle famiglie (...missione compiuta) e far crollare il valore degli immobili almeno del 20% (... mission impossible). E comunque... chi sopravviverà, forse, comprerà!
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Stipendi fermi al palo, prezzi alle stelle, IMU che incombe come una spada di Damocle: chi ha due soldi preferisce metterli da parte, magari "sotto" il mattone piuttosto che investirli "nel" mattone! E se il 2012 si sta confermando l'anno della profonda crisi immobiliare, nel 2013 potrebbe andare anche peggio. A dirlo è il rapporto elaborato dall'osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma. La società di studi economici prevede infatti un'ulteriore diminuzione delle compravendite e avvisa: il potenziale recessivo è ben superiore a quanto segnalato fin'ora dalla discesa dei prezzi. Solo una completa inversione di tendenza delle politiche europee, con un ruolo della Bce capace di riattivare il credito, potrebbe invertire la situazione. Chi immaginava una piccola ripresa per fine 2012 non solo rimarrà deluso, ma dovrà fare i conti con ulteriori cali nel 2013. Le 600mila compravendite del 2011, in pratica, resteranno un ricordo lontano! Il mercato immobiliare ha sviluppato, infatti, in questi anni una dipendenza del credito, venuto meno il quale si è bloccato. Né gli stipendi, né i risparmi sono infatti in grado di sostenere l'acquisto di una casa per molte famiglie, nonostante la discesa dei prezzi sia già dell'ordine del 10-15%!
Il margine di trattativa è l'unico capace di far concludere un'operazione. L'impennata dello sconto medio applicato, a partire dal 2011, è infatti notevole, ed ha raggiunto la soglia del 15% nelle grandi città
Chi però ha estrema necessità di ripararsi sotto un tetto, le coppie giovani in primis, si rivolge alla periferia delle grandi città, dove i prezzi sono più abbordabili, oppure trasloca addirittura in provincia: a mali estremi, estremi rimedi!!! Il mercato immobiliare nel terzo trimestre registra un nuovo crollo, la caduta più forte dall'inizio delle serie storiche, ovvero dal 2004. Tra luglio e settembre 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011, le compravendite sono scese del 25,8%; nel settore residenziale il tonfo è del 26,8%. Lo fa sapere l'Agenzia del Territorio. Nonostante la crisi del settore i prezzi di chi vende non calano abbastanza, restando su livelli ancora troppo alti. ...e il cartello "Vendesi", lacero e scolorito, è ancora lì, appeso sul portone di quella casa che nessuno può permettersi di comprare! Ma proprio l'IMU potrebbe essere lo spillo che fa scoppiare la bolla immobiliare italiana!!! A fronte della funzione per cui è stata introdotta - far arrivare un bel pò di soldi nelle esangui casse dello Stato ed "evitare il destino della Grecia", come ha detto il premier Mario Monti - la nuova imposta rischia di avere due pesanti effetti collaterali: dare una spallata ai bilanci già traballanti delle famiglie (...missione compiuta) e far crollare il valore degli immobili almeno del 20% (... mission impossible). E comunque... chi sopravviverà, forse, comprerà!
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