venerdì mattina,
ore 06:00.
“internet mette neve a firenze da giorni, ma dice anche che verso le sette poi piove, che faccio? vado al lavoro?”
“mah, non dovrebbe nevicare molto…”
“ok, via, vado, ci si vede stasera”.
ore 13.00.
inizia a nevicare.
ore 13:30
il traffico di firenze va completamente in tilt.
ore 14:0o
decido di non rischiare, di uscire prima, di andare serenamente alla stazione di firenze campo di marte e da lì arrivare a santa maria novella col treno delle 14:40. da santa maria novella a lucca c’era un treno intorno alle 15:00 che arrivava a lucca alle 16:30. “perfetto” mi sono detta.
ore 15:00
sono ancora a campo di marte, i treni compaiono sul tabellone ma non arrivano mai. quando arriva il primo per santa maria novella ci salgo sopra, ma dopo una mezz’ora si spengono luci e motori, decido di scendere.
ore 15:30
si sparge la voce (perchè dagli altoparlanti tutto tace) che non ci sono né treni per santa maria novella né da santa maria novella per tutta la zona costiera.
ore 16:00
decido di salire su un treno diretto a prato, almeno, penso, non ci sarà il traffico bloccato come a firenze, comunque mi levo dal centro…
ore 16:30
anche sul treno per prato si spengono luci e motori. passa un controllore a dirci che da campo di marte non partirà più alcun treno per prato. che FORSE partirà fra pocc un treno per santa maria novella. mi precipito.
ore 17:00
finalmente, lentamente, ma inesorabilmente un treno parte, io mi sento quasi a casa.
ore 17:15
arrivo a santa maria novella per scoprire quello che già mi avevano detto. non ci sono treni.
ore 17:20
penso, con un lampo di genio, di andare a vedere se ci sono autobus. ci trovo tutti i pazzi del pullman delle 06:25 che sono indecisi fra trovare un hotel, ubriacarsi per dimenticare o dirottare in massa qualunque cosa si muova. nel dubbio li seguo, vanno tutti dove vado io, è pur sempre una consolazione.
ore 18:00
una voce annuncia che al binario 5 “è pronto” (attenzione, non “è in partenza” ma “è pronto”) un treno per viareggio.
corro, trascinata da una folla impazzita. scavalco donnine col trolley, vecchietti indecisi, giapponesi persi e mi trovo davanti a una delle porte del treno. la folla mi spinge dentro, contro una signora che mi dice che la ucciderò se farò anche solo un altro passo nella sua direzione, che non respira e che non è possibile. le dico che mi dispiace molto ma che non posso andare né avanti né indietro e che mi deve sopportare nella sua ascella ancora un pochino.
poi piano piano guadagno il corridoio, mentre la lotta si fa feroce. la gente che è salita vuole partire, è stipata come non ho mai visto prima, muore dal caldo perchè non c’è neanche lo spazio per togliersi il cappotto e perchè, diciamolo, in una situazione del genere la gente diventa anche rompicoglioni, come se non bastassero i casini che già ci sono.
alla fine la mia posizione si stabilizza contro un signore puzzolente, ma puzzolente, ma così puzzolente che non so come fare a respirare.
mi viene in mente il passo dei fratelli karamazof dove si parla del prossimo e dell’impossibilità di amare chi sia troppo vicino. è esattamente così.
spero solo che il treno parta.
ore 19:00
dopo un’ora di inferno puro il treno si muove, lentamente ma si muove. io scopro con immensa gioia che il signore vicino a me scende a rifredi e con lui sua moglie, SEDUTA a un millimetro da me.
ore 19:30
a rifredi. scendono dalla porta vicino a me una ventina di persone, cinquanta vorrebbero salire. succede di tutto. dalle signore alle quali manca l’aria (ma pensa…) ai ragazzi troppo cavallereschi che si propongono di spaccare i finestrini per farla entrare. per fortuna non ci riescono.
ore 20:00
si riparte da rifredi, il treno farà tutte le fermate, perchè, mi confermano, dalle due è il primo e verosimilmente l’unico treno che collega firenze con la linea che va verso viareggio. penso a quelli che sono rimasti sul binario a santa maria novella o a rifredi e mi sento una miracolata.
ore 22:30
scendo a lucca, le mura sono meravigliose, coperte di bianco e di freddo. sembra di stare a dresda. solo che non c’è il trammino. da quando sono arrivata a campo di marte sono passate circa 8 ore.