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Cronache annoiate dal Medio Oriente, s’è perso il senso dell’orrore; X-Factor appassiona di più

Creato il 15 novembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Ormai le notizie sulle operazioni militari di Israele contro Gaza, sui morti, le stragi, lanci di razzi, rappresaglie, vengono date con spirito d’inventario, quasi con annoiata freddezza. Non ci si stupisce più, è normale che si ammazzino ebrei e musulmani, anzi che Israele faccia quello che vuole con la protezione degli Stati Uniti. Ci sono 15 vittime palestinesi,

Cronache annoiate dal Medio Oriente, s’è perso il senso dell’orrore; X-Factor appassiona di più

Missili israeliani diretti verso Gaza city. La foto è prelevata dal sito del giornale “La Stampa”

tra cui una donna incinta, e tre civili israeliani uccisi. Notizie date con luoghi comuni ed espressioni tediate: “Venti di guerra”, “nuovo conflitto”, “lo spettro di un bis di Piombo Fuso”, e Hamas dichiara e Israele replica. Alla fine si parla del solito lavoro sotterraneo della diplomazia. Si continua a usare il curioso termine Medio-Oriente quando si tratta di Stati africani affacciati sul Mediterraneo. Medio-Oriente è così rilassante: dà la sensazione che si parli di Paesi lontanissimi, e invece sono a due passi. Non sembrano fatti nostri, a parlarne così.

Com’è possibile che gli italiani si scatenino per lo sport e restino in gran parte indifferenti di fronte a crimini contro l’umanità di questo genere? I palestinesi della striscia di Gaza non possono competere con Israele in alcun modo. Vivono come reclusi.

Ma si tratta ormai di violenze che non sembrano proprio mobilitare il grande pubblico.

Riporto qui sotto un articolo pubblicato on line poche ore fa dal prestigioso quotidiano La Stampa e raccolto da Google news: si nota il gelo della cronaca, l’assenza di giudizi, la freddezza di chi scrive. X-Factor appassiona di più.

Sale la tensione in Medio Oriente
dopo l’uccisione del comandante
della milizia degli islamici Jaabari.
Abu Mazen è rientrato a Ramallah
L’Iran: “E’ terrorismo organizzato”

Riprendono a soffiare venti di guerra sul Medio Oriente, con Gaza che rischia di essere al centro di un nuovo conflitto. Nelle ore successive all’uccisione del capo del braccio militare di Hamas, Ahmed Jaabari, c’è stata un’escalation di lanci di razzi verso Israele e di raid di rappresaglia isralienai: il bilancio complessivo delle ostilità è di 15 palestinese (tra cui una donna incinta e almeno due bambini, di 7 anni e undici mesi) e tre civili israeliani uccisi.

I caccia e i droni israeliani hanno bersagliato per tutta la notte obiettivi palestinesi, depositi di armi e covi di Hamas. Una campagna aerea intensa come non accadeva da tempo. I miliziani delle Brigate al-Qassam hanno reagito lanciando decine di razzi verso il deserto del Negev: la metà sono stati intercettati dallo scudo anti-missile Iron Dome, ma qualcuno è arrivato a bersaglio. Uno ha colpito un palazzo di appartamenti a Kiryat Malakhi, facendo almeno tre morti.

Dal Sudan si è fatto sentire Khaled Meshaal, capo del politburo di Hamas: «Israele ha i giorni contati». Ma Israele minaccia: «È solo l’inizio, faremo quel che è necessario per riportare la quiete nel sud». Il presidente dell’Anp, Abu Mazen, ha sospeso un tour in Europa ed è precipitosamente rientrato a Ramallah. La Russia protesta: raid «sproporzionati». E l’Iran attacca, «terrorismo organizzato». E mentre a Gaza, in uno sfoggio di retorica anti-Israele si celebrano i funerali del «martire» ucciso, sono chiuse le scuole in Israele del sud, nel raggio di 40 km dalla frontiere e chi vive a meno di 7 km non esce di casa. I caccia israeliani sorvolano Gaza, convogli di jeep militari e almeno due enormi camion con a bordo ruspe sono stati visti avanzare sul terreno: Israele, che ha già messo in preavviso i riservisti per la possibile offensiva terrestre su Gaza.

Si muove intanto la diplomazia per evitare il precipitare degli eventi. Nella notte italiana il presidente Usa, Barack Obama, ha parlato con il premier, Benjamin Netanyahu e il presidente egiziano, Mohamed Morsi: il presidente ha riaffermato il diritto di Israele di garantire la propria autodifesa dal lancio dei razzi dalla Striscia, ma ha anche chiesto a Netanyahu di evitare vittime civili. Allarmato, è sceso in campo anche Morsi («Aggressione inaccettabile, siamo accanto al popolo palestinese), che ha chiesto agli Usa di intervenire. All’orizzonte, c’è lo spettro di un bis di Piombo Fuso, l’operazione militare di Israele su Gaza a cavallo tra 2009 e 2012: 3 settimane e oltre 1.400 morti palestinesi.


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