Magazine Diario personale

Cronache dal West Selvaggio

Da Giupy
Dal momento che il moroso ha recentemente cambiato decina ho deciso di suggellare questo momento portandolo a fare un paio di giorni in un posto che si chiama Garden of the Gods, oltre a dargli il mio supporto incondizionato al farsi crescere i baffi. Voglio dire, voi non vorreste cambiare decina in un posto che si chiama "Giardino degli Dei"? E queste cose io le sento anche un po' poco perche' sono ancora ferma agli- eeeeehmmmm- VENTUNO.
Cronache dal West SelvaggioLa foto piu' artistica che ci riusciva di scattare
In sostanza, il Garden of the Gods e' uno di quei posti per cui dici "eh cavolo, se non fossi venuta in America io un posto cosi' non l'avrei mai visto. Perche' alla fine sono tre sassetti con nomi buffi (tipo "kissing camels"… nomi che ti fanno pensare che la legalizzazione risalga in realta' a qualche annetto prima del 2013)- pero' sono sassetti che ti fanno stare un po' a bocca aperta.
Il Garden of the Gods oltretutto ha una storia curiosa. I primi due pionieri che ci sono passati (se decidiamo che i Nativi non contano, ovviamente, come spesso la gente ama fare qui) si sono chiesti come chiamarlo. I due pionieri- che per praticita' chiameremo Giuseppino e Pasquale, hanno avuto un dialogo che e' andato piu' o meno cosi':
- Giuseppino ma guarda che figata!
- Proprio bello Pasquale! Che ci facciamo mo' di sti sassi che abbiamo scoperto?
- Bo io ci farei il dehor di una birreria!
- Pasquale ma sei scemo? In sto posto ci si sta da dio, col cavolo l'idea della birreria!
E cosi' si e' chiamato Garden of the Gods. E se non credete a me, credete a Wikipedia
(Giusto per mantenere l'ambiente stupido, ora la gente si diverte un sacco ad appendersi su delle corde e arrampicarsi sulle montagne ALTISSIME. Cosa che a me faceva venire la nausea solo a guardare) 
Quello pero' che credo sia interessante per i miei tre lettori e' quello che circondava questo posto. Da Europea doc, a me sono sempre piaciuti i posti storici, dove si respira il passato, si ascoltano i passi dei grandi uomini che li hanno attraversati secoli prima. Quindi vabbe', stare negli USA e' un po' limitante a volte, se si considera che la casa piu' vecchia di Boulder avra' due anni in piu' di mia nonna. Ma ad andare in posti come Colorado Springs, Manitou Springs o Old Colorado City, oltre a farti capire quanto irrimediabilmente privi di fantasia fossero i prime coraggiosi pionieri, ti riporta un po' a quell'epoca di esplorazioni, di cercatori d'oro, di Lone Rangers e Saloon. Quei tempi magici in cui si poteva colonizzare una terra inesplorata, scoprire nuovi orizzonti, macellare i bufali, sterminare gli indiani che avevano tutto il legittimo diritto di starsene li al posto tuo , fondare nuove citta'. D'altronde ho gia' spiegato che l'idolo indiscusso della mia infanzia, colei che mi insegno' tutto quello che so sul femminismo e la medicine (tanto sul primo, poco sulla seconda), e' la grande Michela Quinn de "La Signora del West".
E quando dico Selvaggio West, intendo che l'atmosfera e' ancora intatta:
Cronache dal West SelvaggioQui si serviva- indovinate cosa? Il bufalo !
Cronache dal West SelvaggioPerche' cent'anni fa qui c'erano i treni che si inerpicavano per le montagne e ora non ci sono piu' e io devo sempre prendere il cavolo di bus per Denver?
Il nostro albergo era anch'esso un edificio storico, un trionfo di pacchianeria Vittoriana. Della serie "Voglio un po' di Europa bel West e quindi faccio delle torrette". E apparentemente c'era anche un fantasma! Io giuro di averlo sentito tossire, non cercate di dissuadermi dicendo che era un altro avventore…
Cronache dal West SelvaggioL'albergo
Come ho gia' spiegato in altri luoghi, dentro di me dimora una scienziata sociale che desidera ardentemente scrivere un articolo accademico ogni volta che vede un tipo strano. Ed essendo il Colorado un posto alquanto bizzarro, capirete come il mio povero neurone giri senza sosta. E osservare gli autoctoni di Colorado Springs e dintorni e' stato molto affascinante. Perche' da un lato sono un po' hippie come tutti i Coloradiani, ma dall'altro sono piu' conservatori, un po' tendente al Redneck (di cui parlo qui)
Cronache dal West SelvaggioLato hippie: il negozio di cose alla canapa
Cronache dal West SelvaggioLato Redneck: la "Redneck Jar" (giuro che si chiama cosi' davvero), il bicchiere a forma di barattolo 
Ovviamente, i pregi di vivere nella natura sconfinata e selvaggia sono tanti. Il cielo blu che cosi' blu si era visto solo in photoshop, la maestosita' delle montagne, l'odore di aria pulita e il silenzio incontaminato. C'e' pero' anche qualche svantaggio, tipo:
Cronache dal West SelvaggioCi tengo a precisare che non parliamo di vipere ma di SERPENTI A SONAGLI. Quelli brutti brutti e cattivi cattivi. Non mi ci e' voluto molto a convincermi a non fare un pic nic…
E, in onore del titolo del blog e dell'animale che piu' mi piace da queste parti (cogliete l'ironia please), non poteva mancare lui:
Cronache dal West SelvaggioTra cappello nei denti, fucile e giubba mimetica sulla zampa, quest'orso riesce a rappresentare tantissimi stereotipi statunitensi tutti assieme. Chissa' se vola…
Cronache dal West SelvaggioE questa e' una papera. Che c'entra con il Selvaggio West? Boh, ma mi piaceva ed e' molto piu' tenera degli orsi che ti divorano sui monti. Quack
In conclusione, anche se le vostre agenzie di viaggio quando andate a prenotare i vostri tour coast-to-coast, West Selvaggio-con-tappa-a-La Vegas vi diranno di ignorare il Colorado, voi non fatelo. Oltre alla marijuana legale e tanta birra buona troverete anche tante cose belle da vedere. 
Certo, non si puo' negare che, talvolta, l'abuso di stupefacenti renda gli autoctoni confusi:
Cronache dal West SelvaggioPerche' mi sembra giusto chiamare un pub "ancient mariner" in un posto a 1500 metri di altitudine





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