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Crozza - Battisti: geni a confronto

Creato il 18 dicembre 2011 da Tiba84
Crozza - Battisti: geni a confrontoChe Crozza sia geniale non sono il primo a sostenerlo, da anni la copertina satirica di Ballarò è un grande successo di uno tra i comici più noti. Su La7 conduce un bel programma in cui alterna i monologhi a imitazioni perfette. La sua vera natura, però, non viene fuori nelle bellissime imitazioni, bensì nei remake delle canzoni di successo del passato. Chi non ha mai visto gli sketch di Rockpolitik, chi non li ha mai ricantati sotto la doccia? Sono motivi classici e stra-noti, trasformati e resi attuali, divertenti, ma di quel riso amaro che ha fatto il successo di tanto cinema italiano, laddove analizzava l'italianità attraverso una critica sociale raffinatissima. Lo stesso fa Crozza: è capace di far ridere con imitazioni di imitazioni (imita i Gipsy King, imitando la politica italiana e dando voce al pensiero comune), ma dà uno spaccato dell'Italia nella sua condizione più realistica possibile. Senza fronzoli, senza orpelli di sorta, mascherandosi, ma senza mascherare la propria voce. Lo ricordate?

La sua capacità canora di ripercorrere in un attimo l'intero stivale italiano, illuminandone ogni volta singoli aspetti diversi, senza renderli astratti, ma tenendoli ben ancorati alla realtà cui si riferisce, è l'aspetto più geniale di Crozza. Utilizza canzoni diversissime, estrapolate dal loro contesto e trasformate in un'attualità ben definita. Sa muoversi in questa società, nel labirinto di un'Italia incerta e rovinata da anni di inganni e finzioni televisive e giornalistiche. Sa cogliere il dettaglio e ricostruirci attorno la realtà. Facendolo attraverso il linguaggio musicale del passato mescola stili diversi in un unicum straordinario, raggiungendo la poesia di De André o Guccini, senza tralasciare l'abilità poetica di chi sa mordere la realtà, cogliendo nell'insignificante quella chiave di volta con cui leggere la realtà e sorreggere la pesantezza dell'attualità italiana e della vita.

Il vero colpo di genio, tuttavia, l'ha realizzato questo venerdì, nella riproduzione della canzone Pensieri e parole di Battisti, adattandola in un dialogo tra un finanziere e un evasore:

Crozza ribalta completamente il senso di una canzone che nell'originale racconta di un incontro amoroso, di una relazione che è sbocciata a fatica e che ora rischia di perdersi, ma lo fa mantenendo l'aspetto intimistico dell'originale: rovescia senza disperdere quell'energia canora. L'originale è una confessione esistenziale, un dialogo strozzato, immaginato più che realmente avvenuto. E' un testo estremamente evocativo, universale. Crozza è capace di raccontarci sopra una storia completamente diversa: il dialogo tra un finanziere ed un evasore.Crozza - Battisti: geni a confronto E non perde l'intimità di Battisti pur stravolgendo i riferimenti mogoliani; ne crea, infatti, di nuovi (Mimmo Scialla fiamma gialla è geniale!). E' capace di costruire un mondo reale attorno al sentire dei protagonisti, duro, materiale, vero; è un mondo di senso, sono relazioni plausibili che raccontano una storia tremenda nell'Italia odierna, fatta di soprusi, di corruzione, di ingiustizie, e sulle note della canzone questo reale prende corpo: è visibile, è udibile, ed è sentito dall'ascoltatore, lasciandogli quel poco di tristezza in fondo al cuore, sceso lievemente, ma risvegliato finemente da Crozza. Rivoluzionario, finalmente, perché prende un evento astratto e lo riconduce al sentire di tutti: ora nessuno potrà essergli distante. E lo fa riconsegnando alla cultura quel ruolo sociale che le compete.
Se notate il pubblico accenna ad una risata all'inizio, poi si tace. Non perché il testo abbia perso mordente, ma perché quel dialogo ha coinvolto totalmente il pubblico, l'ha fatto suo. Perché la genialità del comico è andata oltre alla risata di pancia (comune in tanti programmi televisivi) e ha raggiunto la profondità del cuore. L'ascoltatore la ricanterà, questa nuova versione, con l'occasione di riflettere sulla condizione italiana, e forse si accorgerà della genialità di Battisti-Mogol, e della straordinaria abilità crozziana del saper far ridere sommessamente, senza il clamore caciarone con cui si contraddistingue l'italiano in vacanza, ma con quella silenziosa e riflessiva intimità che appartiene a tutti noi.
In un quadro che non è solamente uno sberleffo dell'altro, ma soprattutto una riflessione su di sé. Perché fa ridere, ma in un dialogo interiore, appunto. Più geniale di così!

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