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Crune d'aghi per cammelli, si invitano aspiranti scrittori a fare autocritica.

Creato il 28 agosto 2013 da Gorgibus @chiaragorgibus
Crune d'aghi per cammelli, si invitano aspiranti scrittori a fare autocritica. Crune d'aghi per cammelli, di Maria Silvia Avanzato

Edito: Fazi Editore (2013)
Pagine: 253
ISBN: 978-8864117690
Prezzo di copertina: 14,50€
Ebook: disponibile al prezzo di 4,99€

Edgarda Solfanelli è una scrittrice, sa di esserlo sin da quando era adolescente. Dell'unica sua pubblicazione non parlerebbe neanche sotto tortura ma di certo il successo è dietro l'angolo. E' così che, tra un lavoro di cucito e uno di segretariato per pagarsi le bollette, insegue il proprio editore del cuore sfiorando lo stalking al suo scrittore di punta.  Edgarda è cinica, arrivista e terribilmente autoreferenziale e tutto ciò che fa ha il solo obiettivo di poter un giorno poter rispondere "scrittrice" alla domanda "che lavoro fai?". 
In un momento storico in cui tutti si improvvisano scrittori e aspirano alla gloria della classifica, Crune d'aghi per cammelli è un album di caricature che non sottrae nessuno alla cinica ironia della protagonista: pessimi scrittori di bestseller e scrittori famosi, editori, agenti letterari, inverosimili editor e anche lettori. Tutti personaggi che popolano quello che sembra essere un sistema solare indipendente, autosufficiente, di cui Edgarda vuole far parte non da spettatrice ma da elemento indispensabile. Edgarda è non solo la protagonista, ma la voce narrante, il filtro nevrotico e romantico frapposto tra storia e lettore. La protagonista è così piena di sé da risultare insopportabile ma con quel fascino irresistibile di chi è sempre in bilico precario alla rincorsa dei propri sogni.
Il romanzo è pubblicato nella collana Le Meraviglie di Fazi, a sottolinearne chiaramente il carattere di intrattenimento; si tratta infatti di un romanzo dalla struttura ben congeniata e che risulta scorrevole e accattivante, fatto di brevi capitoli dai titoli improbabili - elemento che già predisponde il lettore a divertirsi - e con pochissimi cali di tensione. Ma è possibile, volendo, scendere a un piano di lettura più profondo e raccogliere le briciole di pane seminate dall'autrice per ricomporre quelle domande riferibili non solo ad ogni scrittore in erba ma ad ogni essere umano; una su tutte, quando perseverare nel tentativo di far passare un cammello nella cruna dell'ago diventa uno sforzo vano? Ovvero quando arriva il momento di gettare la spugna?

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