Il presidente di Cuba, Raul Castro, salutò questo giovedì la nuova Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC), senza gli Stati Uniti, ed assicurò che il suo paese non ritornerà mai all'Organizzazione degli Stati Americani (OSA). “L'importanza che ha la CELAC è che è il primo organismo che sorge dove stiamo quelli che dobbiamo stare, senza dover affrontarci con nessuno, quello non è l'obiettivo”, dichiarò Raul Castro alla stampa nell'aeroporto de L'Avana, dopo salutare l'ex presidente brasiliano, Luis Inacio Lula Da Silva. La creazione di questo blocco che nascerà formalmente in un vertice a Caracas il 5 luglio, è stata lanciata nel febbraio del 2010 in una riunione presidenziale a Cancun (Messico), quando 32 paesi della regione decisero di conformarlo con l'obiettivo di togliersi da addosso l'influenza nordamericana.
La CELAC “rappresenta tutta l'America Latina ed i Caraibi ed io credo che è un avvenimento di grande importanza”, ha detto il presidente cubano, che chiarì che il nuovo blocco “non sostituisce l'OSA.”
“È volontà sovrana di ogni paese (stare nell'OSA). Noi non apparterremo mai, l'OSA è frutto della Guerra Fredda, lo strumento che crearono per America Latina e tutta quella dottrina che inventarono nella Guerra Fredda, dottrine militari, già (…) obsoleta”, aggregò il presidente.
Cuba è stata espulsa dall'OSA nel 1962 su proposta di Washington dovuto al suo regime comunista, e da allora L'Avana si rifiuta di ritornare in questa organizzazione che considera “obsoleta”, “screditata” e taccia di “ministero delle colonie degli Stati Uniti”.