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Cucchiaio di legno?

Creato il 26 febbraio 2014 da Vlao

six nations

Era una vita che ci pensavamo. Anche se in realtà non ci capiamo niente, partecipare al sei nazioni è stato sempre uno dei nostri obiettivi mai realizzati… un po’ come la ciaspolata… o l’october fest che ogni anno rinviamo sempre a quello dopo… e cominciamo a fantasticare pensando al camper in affitto, alla tenda, a come fregare il boccale da un litro.

Così, fino all’altro giorno era anche per il rugby, da quando l’Italia è entrata nell’elite europea della palla ovale, ci accorgevamo sempre troppo tardi delle partite casalinghe ormai sold out.

Sta volta stranamente, ma manco tanto, ci si è mossi per tempo. Vlao ha opzionato 4 posti per la curva sud alta con mesi di anticipo per permettere alla truppa di assaporare il clima rugbistico in prima persona. Tutto questo per un weekend romano a base di palla ovale e porchetta con ben poco di improvvisato.

Per il solito equipaggio anconetano una volta raggiunta la capitale rimaneva soltanto un’orata al sale e San Remo prima della partita. E la giornata non poteva concludersi meglio se non con la vittoria di Rocco Hunt tra le giovani promesse.

Svegli di buon’ora… beh diciamo discreta ora… Vlao, Martimarti, Cometa e Bratz, dopo una colazione da campioni, si dirigono immediatamente in zona stadio. La Martimicra sfreccia a destra e sinistra seguendo un particolare codice della strada, si incunea tra auto e motorini, schivando uomini in kilt e birra in mano in procinto di invadere il lungo Tevere. Arrivati indenni e in perfetto orario, il quadrìo ha giusto il tempo di sorseggiare una Redbull a scrocco prima di accomodarsi sui posti a tempo debito prenotati.

Olimpico

Stadio Olimpico – Italia Vs Scozia

Lo stadio si riempie, i giocatori scendono in campo, l’inno scozzese e quello italiano fanno entrare tutti in clima match. Qui ci si gioca tanto… qui c’è in palio il cucchiaio di legno!

Non sappiamo molto delle regole del gioco, ci pare di aver capito che non si possa passare la palla in avanti, ma il motivo per cui ogni tanto l’arbitro fischia è solo qualcosa che intuiamo dai sottotitoli sul maxischermo dell’Olimpico.

Seguire la partita è una sofferenza immane, Vlao dubita che dopo il 2014 dedicato alla bicicletta possa esserci un anno dedicato al rugby. Le incassate che si vedono in campo fanno male fin sugli spalti… no no… niente rugby per il 2015 e di pari passo crescono le quotazioni per l’anno del curling.

L’Italia parte bene, subito in vantaggio, ci scappa anche una meta e il primo tempo finisce 13-3, con tanto di ola nonostante l’ostruzionismo della zona borbottoni. Nulla lascia presagire il cedimento che ci sarà nella ripresa. Gli scozzesi prendono mano a mano campo e vanno al sorpasso 13-18. Gli azzurri non giocano bene però reagiscono e, grazie ad una entusiasmante meta sotto la curva sud, controsorpassano 20-18.

Mentre lo speaker annuncia che l’uomo del match è italiano, Vlao e Cometa si guardano negli occhi e si toccano gli zebedei. La Scozia preme, l’Italia rischia, soffre, combatte. Il tempo sta per scadere… ma i due punti di vantaggio non bastano… infatti lasciare un minimo spiraglio al piedone di Weir frutta un letale drop da 3/4 campo… 20-21. Fregati… è finita.

Fanno festa loro, ma non soltanto… il terzo tempo c’è per tutti, è questo o no il bello del rugby? Gli stand fuori dello stadio sanno tanto di festa della birra e gli scozzesi si trovano proprio a loro agio

Vlao, Martimarti, Cometa e Bratz apprezzano la festa ma preferiscono risparmiarsi per il quarto tempoAriccia li aspetta. Per il cucchiaio di legno toccherà attendere ancora due partite, ma nel frattempo per abbuffarsi di porchetta possono tranquillamente bastare le mani.


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